Opposizione a decreto ingiuntivo: è compatibile con il rito sommario di cognizione?

Redazione scientifica
19 Luglio 2022

La Corte di cassazione ha ritenuto la questione concernente la compatibilità (o meno) del procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo con il rito sommario di cognizione di rilevanza nomofilattica e ne ha rimesso la trattazione alla pubblica udienza.

La Corte di cassazione ha esaminato il ricorso per cassazione proposto da una società avverso la sentenza di appello che aveva dichiarato inammissibile per tardività l'opposizione dalla stessa proposta con ricorso ex art. 702-bis c.p.c. avverso il decreto con il quale le era stato ingiunto di pagare ad uno studio legale i compensi professionali.

La ricorrente lamentava che i giudici di appello avevano ritenuto inammissibile l'opposizione avendo fatto riferimento, ai fini della valutazione circa la tempestività dell'opposizione stessa, non al momento di deposito del ricorso ex art. 702-bis c.p.c., bensì a quello di notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza di comparizione, attesa la ritenuta incompatibilità tra procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo e quello sommario di cognizione.

I giudici di legittimità hanno ritenuto la questione, implicata dal thema decidendum, concernente la compatibilità (o meno) del procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo, ex art. 645 c.p.c., con il rito sommario di cognizione disciplinato dagli art. 702-bis e ss. c.p.c. ., di rilevanza nomofilattica e hanno rimesso la trattazione della controversia in pubblica udienza.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.