Le condizioni per il riconoscimento della detrazione in caso di immobili vincolati

La Redazione
15 Novembre 2023

Immobili vincolati e lavori per i quali è obbligatoria l'autorizzazione preventiva da parte della Sovrintendenza

Il caso di specie

Nella vicenda in esame, l'Istante, residente all'estero, dichiarava di avere concluso i lavori di recupero e restauro conservativo di un immobile per i quali aveva chiesto «l'autorizzazione alla Sovrintendenza». L'Istante chiede se può fruire della detrazione del 19 per cento prevista all'articolo 15, comma 1, lett. g), del TUIR per gli immobili vincolati ed i lavori per i quali «è obbligatoria l'autorizzazione preventiva da parte della Sovrintendenza». Nel caso di specie, in particolare, l'Istante chiede se, ai fini della detrazione prevista per le «cose vincolate», è sufficiente che il bene immobile sia messo sotto tutela per decreto o legge regionale o sia necessario uno specifico provvedimento notificato e trascritto nei registri immobiliari.

Aspetti fiscali

L'articolo 15, comma 1, lett. g), del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 disciplina la detrazione ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) nella misura del 19 per cento, delle spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate ai sensi della legge 1° giugno 1939, n. 1089 e  del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409,  nella misura  effettivamente  rimasta a carico. La necessità delle spese, quando non siano obbligatorie per legge, deve risultare da apposita certificazione rilasciata dalla competente soprintendenza del Ministero per i beni culturali e ambientali, previo accertamento della loro congruità effettuato d'intesa con il competente ufficio del territorio del Ministero delle finanze. Ebbene, con la circolare n. 14/E del 19 giugno 2023 è stato evidenziato che «la detrazione spetta ai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004» (Codice dei beni culturali). Sono considerati obbligati i soggetti che vantano un titolo giuridico che attribuisca loro la proprietà, il possesso o la detenzione del bene oggetto dell'intervento conservativo (articolo 30, comma 3, del citato Codice)

La Soluzione del Fisco

L'Agenzia delle Entrate ha ritenuto che l'Istante non può fruire della detrazione di cui all'articolo 15, comma 1, lett. g) del TUIR con riferimento alle spese per i lavori di recupero e restauro conservativo dell'immobile in oggetto. Dalla documentazione in esame era emerso che l'immobile è un ''edificio '' che si trova in zona alpina dentro un Parco Nazionale ad una quota superiore ai 1600 metri. A questo proposito, il Ministero competente ha precisato che la sola circostanza che un edificio si trovi in corrispondenza di territori costieri, territori montani o parchi naturali non é di per sé sufficiente ad accedere al beneficio fiscale atteso che la finalità della norma «è quella di agevolare i soggetti tenuti, per legge o in virtù del riconoscimento del Ministero, ad affrontare spese per effettuare lavori di conservazione di beni di interesse culturale.» Secondo il Ministero, nel caso di specie, sulla base degli elementi ricevuti, non risultava l'interesse culturale dell'edificio (collocato in area tutelata ope legis in quanto area montana, in prossimità di parco) né la necessità delle spese effettivamente sostenute sulla base della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà presentata alla competente Soprintendenza.

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