Sistemi di AI e Agenzia delle Entrate: per il CNDCEC serve un organo che certifichi la loro attendibilità

Nel documento "Intelligenza artificiale e accertamento tributario" pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionali dei commercialisti, viene promossa l'idea di istituire un Organismo tecnico nazionale incaricato di certificare l'affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale impiegati dall'Agenzia delle Entrate.

Nel documento i commercialisti evidenziano che "i sistemi di intelligenza artificiale si stanno velocemente facendo largo in quanto, tra l’altro, rappresentano uno strumento in grado di porsi come ausilio nei controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria finalizzati alla prevenzione e repressione dell’evasione e dell’abuso del diritto, con i limiti (e le limitazioni) tuttavia già oggi riscontrati e quelli che (probabilmente) la loro sempre maggiore diffusione rivelerà".

“In attesa della piena entrata in vigore dell’AI Act – proseguono –, l’utilizzo di tali sistemi subisce dei limiti coerenti ravvisati nelle decisioni del Garante e stabiliti dal Consiglio di Stato. In particolare, l’utilizzo dello strumento deve essere rispettoso della privacy e l’algoritmo deve essere conoscibile al fine di verificare che i criteri, i presupposti e gli esiti del procedimento robotizzato siano conformi alle prescrizioni e alle finalità stabilite sia nella fase legislativa che in quella amministrativa”.

Secondo quanto sostenuto dai commercialisti nel documento “si è creata una situazione di impasse in quanto a fronte di un doveroso utilizzo di tali strumenti al fine del contrasto all’evasione e all’elusione, un accertamento pienamente “automatizzato” non appare legittimo in quanto l’algoritmo, allo stato, non è o non può essere trasparente”.

Ne deriva la proposta di istituire un ente certificatore nazionale per verificare l'affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale impiegati dall'Agenzia delle Entrate.

Per maggiori approfondimenti, si rinvia al documento pubblicato dal CNDCEC.