Nullo l'accertamento IRPEF nei confronti del manager che non partecipa alla gestione societaria
04 Febbraio 2016
Se il manager dell'azienda dimostra di non aver partecipato alla gestione degli utili, l'accertamento IRPEF a suo carico diventa nullo. A stabilirlo sono i giudici della Corte di Cassazione, con l'ordinanza del 2 febbraio 2016, n. 1932.
L'Agenzia delle Entrate aveva emesso un accertamento a suo carico di una S.r.l. che aveva prodotto ricavi in nero. Già la CTR aveva accertato l'estraneità alla gestione societaria del manager, vincendo la presunzione della distribuzione tra i soci degli utili non dichiarati.
Infatti – sottolineano i giudici nell'ordinanza – la regola è che, nel caso di società di capitali a ristretta base sociale la presunzione di distribuzione ai soci degli eventuali utili extracontabili accertati è legittima, ai fini dell'accertamento delle imposte sui redditi. E tuttavia tale principio non poteva essere applicato nel caso in questione: anche se spesso richiamato per controversie in cui i pochi soci della società erano anche legati tra loro da rapporti di parentela, il principio non postula necessariamente l'esistenza di tali rapporti: deriva infatti “dalla regola di comune esperienza secondo cui dalla ristrettezza della base sociale discende […] un elevato grado di compartecipazione dei soci alla gestione della società e di reciproco controllo tra soci medesimi”. Ciò legittima il presupposto che i soci siano edotti degli affari sociali. Ma se ci si trova in un caso di provata estraneità? In tal caso, bene aveva valutato il Giudice di merito, accertando l'estraneità del contribuente alla gestione e desumendo, con un ragionamento induttivo, che non si potesse applicare nel caso in esame il principio di presunzione. |