Assistito in coma, l'amministratore di sostegno non può dichiarare la volontà di questi di contrarre matrimonio
26 Maggio 2020
Nel caso in esame, un uomo, beneficiario dell'amministrazione di sostegno, aveva manifestato più volte l'intenzione di voler sposare la compagna con cui conviveva da ormai sei anni. Tuttavia, gli interessati non erano riusciti a sposarsi perché l'uomo, alla data dell'attuale ricorso presentato dai genitori e dal fratello, si trovava in coma a seguito di un'emorragia cerebrale, trovandosi dunque in uno stato di incapacità di manifestare il proprio consenso. Al riguardo, il giudice ribadisce che il divieto di contrarre matrimonio, previsto dall'art. 85 c.c. per l'interdetto, non trova generale applicazione nei confronti del beneficiario dell'amministrazione di sostegno, ma può essere disposto dal giudice tutelare «solo in circostanze di eccezionale gravità, quando sia conforme all'interesse dell'amministrato». Pertanto, essendo fondamentale la libertà del beneficiario di contrarre matrimonio, egli potrà manifestare il proprio consenso autonomamente o assistito dall'amministratore di sostegno. |