Licenziamento ritorsivo: le prove devono essere ideonee a dimostrare la natura ritorsiva, la determinatezza e l’illiceità del licenziamento

La Redazione
10 Agosto 2022

Ai fini della verifica del carattere ritorsivo di un licenziamento, il Giudice non può condurre un accertamento parziale basato su semplici deduzioni logiche ma, al contrario, in conformità ai principi espressi dalla Suprema Corte, deve effettuare una disamina approfondita del materiale istruttorio e valutare se esso sia idoneo "a dimostrare la natura ritorsiva, la determinatezza e l'illiceità del licenziamento"...
Con sentenza n. 1476/2022, la Corte di appello di Bari, in riforma della sentenza di primo grado resa dal Tribunale di Foggia, ha affermato il principio secondo cui, ai fini della verifica del carattere ritorsivo di un licenziamento, il Giudice non può condurre un accertamento parziale basato su semplici deduzioni logiche ma, al contrario, in conformità ai principi espressi dalla Suprema Corte, deve effettuare una disamina approfondita del materiale istruttorio e valutare se esso sia idoneo "a dimostrare la natura ritorsiva, la determinatezza e l'illiceità del licenziamento". Nel concreto apprezzamento del materiale istruttorio, inoltre, la Corte ha affermato che "le registrazioni del diverbio tra il (...) e la (...) e tra quest'ultima ed il (...), prodotte da parte reclamata, sono inutilizzabili, in quanto sono state impugnate e disconosciute dalla reclamante ai sensi degli artt. 2712 e 2719 c.c., lamentandone la parziale trascrizione".

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