In GU il Regolamento relativo alla disciplina del trattamento dei dati personali da parte dei Centri per la giustizia riparativa

Redazione Scientifica
01 Agosto 2023

È stato pubblicato in GU del 27 luglio 2023, n. 174, il decreto del Ministero della Giustizia del 25 luglio 2023, n. 97, inerente il “Regolamento relativo alla disciplina del trattamento dei dati personali da parte dei Centri per la giustizia riparativa, ai sensi dell'articolo 65, comma 3, del decreto legislativo 10 ottobre 2022,n. 150, di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché' in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”.

Il suddetto Regolamento, in attuazione dell'art. 65 del d.lgs. n. 150/2022 (c.d. Riforma Cartabia) e nel rispetto del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 e del d.lgs. n. 196/2003, disciplina il trattamento dei dati personali da parte dei Centri di giustizia riparativa di cui all'art. 63 del d.lgs. n. 150 cit., nell'ambito dei programmi di cui all'art. 53 del medesimo decreto, individuando:

  • le tipologie dei dati e le finalità del trattamento;
  • le categorie di interessati;
  • i responsabili del trattamento;
  • i soggetti cui possono essere comunicati i dati personali e le condizioni per la comunicazione e per la pubblicazione di dichiarazioni e informazioni;
  • le operazioni di trattamento nonché' i termini e le condizioni per la conservazione dei dati;
  • le misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti e le libertà' degli interessati

Gli interessati, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lett. i) del Codice, sono:

  • le persone fisiche partecipanti al programma di cui all'art. 45, comma 1, del decreto legislativo;
  • le persone fisiche che partecipano alla fase degli esiti riparativi di cui all'art. 56 del decreto legislativo;
  • i soggetti estranei al programma i cui dati personali sono stati acquisiti per le finalità essenziali dello stesso.

I Centri possono conservare i dati raccolti per un termine massimo di cinque anni.

*Fonte: DirittoeGiustizia

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