Osservatorio sulla Cassazione – Aprile 2016
09 Maggio 2016
Misure cautelari – spostamento sede Cass. Pen. – Sez. II, 29 aprile 2016, n. 17723, sent. Il reato previsto dall'art. 11 D.Lgs. n. 74/2000 è integrato dall'uso di mezzi fraudolenti per l'occultamento di beni propri o altrui al fine di sottrarsi al pagamento del debito tributario, delle sanzioni e relativi interessi. Tra tali mezzi fraudolenti, rientrano le condotte che specificamente mirano ad evitare la sottoposizione dei beni della società ad esecuzione forzata, come nel caso dello spostamento della sede sociale, operazione che, ripercuotendosi sull'individuazione della giurisdizione, costituisce un ostacolo a tale procedura laddove il trasferimento risulti fittizio.
Bancarotta fraudolenta – amministratore di diritto Cass. Pen. - Sez. V, 21 aprile 2016, n. 16693, sent. In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, in caso di concorso dell'amministratore formale nel reato commesso dall'amministratore di fatto ex art. 40, comma 2, c.p., il dolo del primo può configurarsi come eventuale, integrandosi nell'omesso controllo sulle scritture contabili che dimostra la rinuncia a porre in essere le attività idonee a prevenire il pericolo di distrazione.
Intermediazione finanziaria – obblighi informativi Cass. Civ. – Sez. I, 21 aprile 2016, n. 8089, sent. Nei contratti d'intermediazione finanziaria, l'assolvimento degli obblighi informativi posto a carico dell'intermediario non può esaurirsi nell'indicazione contrattuale del massimo rischio contrattualmente previsto né fondarsi sull'astratta valutazione della possibilità per l'investitore di assumere autonomamente ed aliunde tali informazioni quando non ricorra la qualifica di investitore professionale, avendo invece ad oggetto una condotta positiva diretta specificamente a fornire le informazioni idonee a descrivere la natura, la quantità e la qualità dei prodotti finanziari ed a rappresentarne la rischiosità.
Marchio - convalidazione Cass. Civ. – Sez. I, 19 aprile 2016, n. 7738, sent. In tema di marchio, la tutela della c.d. secondary meaning, si riferisce ai casi in cui un segno, originariamente sprovvisto di capacità distintive per genericità, mera descrittività o mancanza di originalità, acquisti in seguito tali capacità, in conseguenza del consolidarsi del suo uso sul mercato, così che l'ordinamento si trova a recepire l'acquisizione successiva di una distintività attraverso un meccanismo di “convalidazione” del segno.
Reati fiscali – amministratore di diritto Cass. Pen. – Sez. III, 18 aprile 2016, n. 15900, sent. In tema di reati fiscali, l'amministratore formale (c.d. “testa di legno”) può essere ritenuto responsabile a titolo di concorso con l'amministratore di fatto solo previa indagine dell'elemento soggettivo del reato che, nel caso dell'illecito previsto dall'art. 10, D.Lgs. n. 74/2000, è individuato nel dolo specifico.
Bilancio di esercizio – principio di correttezza Cass. Civ. - Sez. I, 15 aprile 2016, n. 7586, sent. La declaratoria di nullità della delibera di approvazione del bilancio di esercizio, comporta per gli amministratori l'obbligo di adeguamento dello stesso in modo da rappresentare in maniera chiara e corretta la reale situazione finanziaria della società e l'effettivo risultato economico, ripristinando i diritti societari del socio che siano stati eventualmente lesi.
Bancarotta fraudolenta - sindaco Cass. Pen. – Sez. V, 14 aprile 2016, n. 15639, sent. La mancanza di una qualità soggettiva per rivestire la carica di componente del collegio sindacale può rilevare come causa di invalidità della delibera sociale di conferimento dell'incarico ovvero come fonte di responsabilità contrattuale del sindaco nei confronti della società, ma non può incidere, una volta accettato l'incarico, sull'insorgenza in capo al soggetto della relativa posizione di garanzia e dunque sull'eventuale imputazione a titolo omissivo improprio ai sensi dell'art. 40 c.p., laddove sia accertato il consapevole inadempimento dei conseguenti doveri di vigilanza.
Garanzie finanziarie - azione revocatoria Cass. Civ. – Sez. I, 7 aprile 2016, n. 6760 In tema di contratti di garanzia finanziaria, l'art. 4 D.Lgs. n. 170/2004, nello stabilire che, al verificarsi di un evento determinante l'escussione della garanzia, il creditore pignoratizio ha facoltà, anche nel caso di apertura di una procedura di risanamento (concordato preventivo e amministrazione controllata) o di liquidazione (fallimento e liquidazione coatta amministrativa), di procedere alla vendita delle attività finanziarie oggetto di pegno nel rispetto delle formalità contrattualmente previste, trattenendo il corrispettivo a soddisfacimento del proprio credito fino a concorrenza del valore dell'obbligazione finanziaria garantita, informando per iscritto gli organi della procedura e restituendo l'eccedenza, si applica anche alle garanzie pignoratizie costituite in data antecedente alla sua entrata in vigore.
Consob – procedimento sanzionatorio Cass. Civ. – Sez. II, 4 aprile 2016, n. 6470, sent. In materia di violazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 58/1998 sull'intermediazione finanziaria, il momento di accertamento dell'illecito da cui decorre il termine di decadenza per l'esercizio della pretesa sanzionatoria da parte della Consob, deve essere individuato nel momento in cui ragionevolmente la contestazione si traduce in accertamento sulla base della complessità della materia e della particolarità del caso concreto.
Società quotate - OPA Cass. Civ. – Sez. I, 4 aprile 2016, n. 6504, sent. In tema di s.p.a. quotate in mercati regolamentati, qualora non venga adempiuto l'obbligo di offerta pubblica di acquisto totalitario gravante, ai sensi dell'art. 106 T.U.F., sull'acquirente del pacchetto azionario che superi il 30% del capitale sociale, compete agli azionisti di minoranza, a cui l'OPA avrebbe dovuto essere rivolta, il diritto soggettivo al risarcimento del danno patrimoniale a titolo contrattuale subito.
Società cooperativa – esclusione del socio Cass. Civ. – Sez. Lav. – 1 aprile 2016, n. 6373 La deliberazione di esclusione del socio lavoratore di cooperativa ex art. 2533 c.c. e art. 5, L. n. 142/2001 è soggetta all'onere della comunicazione al socio lavoratore e deve necessariamente indicare le ragioni dell'esclusione. La deliberazione produce effetti al momento della comunicazione, in mancanza della quale è tam quam non esset. Non costituisce comunicazione della delibera di esclusione la restituzione della quota sociale, nè la sua produzione nel corso del giudizio avverso il licenziamento.
Società di persone – diritto agli utili Cass. Civ. - Sez. I, 1 aprile 2016, n. 6365, sent. Il diritto agli utili del socio recedente o deceduto, pur essendo autonomo, è collegato al diritto alla liquidazione della quota, ovvero quest'ultima deve essere liquidata in base alla situazione patrimoniale della società nel momento dello scioglimento del rapporto, con la possibilità di accrescimenti o diminuzioni in conseguenza degli utili o delle perdite derivanti dalle singole operazioni in corso. |