Redditometro: esclusi gli aiuti del nucleo familiare se "provati"

La Redazione
26 Ottobre 2015

Se l'accertamento basato sul redditometro segnala del reddito non dichiarato, la giustificazione di un aiuto economico da parte dei parenti non è valida, se essi non sono membri del nucleo familiare.

Se l'acquisto dell'auto o della casa è avvenuto con l'ausilio economico di parenti del nucleo familiare, l'accertamento fondato sul redditometro può decadere; ciò, ovviamente, se il contribuente riesce a dimostrare tale sostegno: altrimenti, i dati elaborati non possono essere considerati illegittimi. È questo il cuore della sentenza della Corte di Cassazione del 21 ottobre 2015, n. 21362.

In essa, una contribuente ricorreva contro la sentenza della CTR che aveva confermato la validità dell'avviso di accertamento emesso ex art. 38 comma 4 del D.P.R. 600/73, emesso per IRPEF. Al centro della vertenza, l'incongruenza tra la dichiarazione dei redditi della contribuente e l'acquisto di un immobile e di due veicoli.

Secondo la CTR, non era possibile ritenere tali acquisti come speculativi, e piuttosto tacciava la contribuente di non aver portato prove idonee a far cadere i sospetti di un non dichiarato incremento patrimoniale. Eppure, la documentazione depositata era parsa per la contribuente sufficiente, tanto da impugnare la sentenza della Commissione Regionale dinanzi alla Cassazione. Per la ricorrente, il giudice aveva omesso di valutare la complessiva redditività familiare, valutando come irrilevante la natura speculativa degli acquisti effettuati.

Secondo la Cassazione, però, le ragioni addotte dalla contribuente erano prive di fondamento. Infatti: “Costituisce consolidato orientamento […] che la determinazione sintetica del reddito complessivo netto in base ai coefficienti presuntivi individuati dai decreti ministeriali previsti dall'art. 38 del D.P.R. 600/73 [redditometri, ndr] dispensa l'Amministrazione finanziaria da qualunque ulteriore prova rispetto all'esistenza dei fattori-indice di capacità contributiva, poiché essi restano individuati nei decreti medesimi”. Ergo, l'accertamento basato su tali fattori-indice non può che essere legittimo, e al contribuente spetta l'onere di dimostrare che il presunto reddito esiste in valore inferiore, oppure non esiste affatto.

A questo punto, i Giudici hanno affermato che il riferimento alla posizione del nucleo familiare può essere valutata, purché limitata alla famiglia in senso stretto (coniugi conviventi e figli), e non parenti diversi o affini, proprio perché estranei al nucleo familiare.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.