Osservatorio sulla Cassazione – Aprile 2019

La Redazione
15 Maggio 2019

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Aprile.

Società in liquidazione: l'omesso versamento Iva può essere giustificato se non ci sono risorse

Cass. Pen. – Sez. III – 29 aprile 2019, n. 17727, sent.

In tema di reati tributari, il liquidatore di società risponde di omesso versamento Iva, ex art. 10-bis d.lgs. n. 74/2000, non per il mero fatto del mancato pagamento, con le attività di liquidazione, delle imposte dovute per il periodo della liquidazione medesima e per quelli anteriori, ma solo qualora distragga l'attivo della società in liquidazione dal fine di pagamento delle imposte e lo destini a scopi differenti; pertanto, se al momento dell'assunzione dell'incarico da parte del liquidatore non vi erano risorse disponibili per l'adempimento dell'obbligo sussiste una causa di forza maggiore.

Società insolvente: la domanda di fallimento in proprio, proposta dal liquidatore, non deve essere autorizzata

Cass. Civ. – Sez. I – 15 aprile 2019, n. 10523, ord.

Il liquidatore di una società che versi in stato di insolvenza non può essere privato, ad opera dei soci, del potere-dovere di richiedere il fallimento: il ricorso per la dichiarazione di fallimento del debitore, nel caso in cui si tratti di una società, deve essere presentato dall'amministratore, o dal liquidatore, dotato del potere di rappresentanza legale, senza necessità della preventiva autorizzazione dell'assemblea o dei soci, non trattandosi di un atto negoziale né di un atto di straordinaria amministrazione, ma di una dichiarazione di scienza, peraltro doverosa, in quanto l'omissione risulta penalmente sanzionata.

Per la prova della non fallibilità sono ammessi strumenti alternativi al deposito dei bilanci

Cass. Civ. – Sez. I – 15 aprile 2019, n. 10509, sent.

Ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità, sono ammissibili strumenti probatori alternativi al deposito dei bilanci degli ultimi tre esercizi di cui all'art. 15, comma 4, l. fall.: ciò che conta non è tanto la provenienza del documento dell'impresa, quanto la rappresentazione storica dei fatti e dei dati economici e patrimoniali dell'impresa medesima.

Azione revocatoria sull'atto istitutivo di un trust

Cass. Civ. – Sez. I – 15 aprile 2019, n. 10498, ord.

Nel caso in cui all'istituzione del trust abbia fatto seguito l'effettiva intestazione del bene conferito al trustee, la domanda di revocatoria, che a oggetto assume l'atto istitutivo, appare idonea a produrre l'esito di inefficacia dell'atto dispositivo a cui tende l'azione.

Bancarotta: l'ex amministratore non risponde per fatti riconducibili alla nuova amministrazione

Cass. Pen. – Sez. V – 11 aprile 2019, n. 15988, sent.

In caso di avvicendamento nella gestione di una società, l'amministratore cessato rimane responsabile per l'effettiva e regolare tenuta della contabilità nel periodo in cui ha ricoperto la carica, rispondendo altresì dell'eventuale occultamento della stessa, in tutto o in parte, al momento del passaggio delle consegne al nuovo amministratore, mentre non può rispondere anche della tenuta della contabilità in quello successivo alla dismissione della carica, a meno che non venga provato che egli abbia continuato ad ingerirsi di fatto nell'amministrazione della società ovvero, quale extraneus, sia in qualche modo concorso nelle condotte illecite di cui deve rispondere il nuovo amministratore.

Illecito l'inserimento di un marchio già registrato all'interno di un marchio complesso

Cass. Civ. – Sez. I – 11 aprile 2019, n. 10205, sent.

L'usurpazione o la contraffazione di un marchio preusato o registrato può sussistere anche se la riproduzione sia inserita in un marchio complesso. In tal caso – ai fini dell'accertamento dell'esistenza della contraffazione – non può essere attribuita a ciascun elemento del marchio complesso uguale funzione individualizzante e differenziatrice, ma è necessario stabilire a quali dei molteplici elementi del marchio complesso può essere diretta di preferenza l'attenzione dei consumatori.

Concorso nella bancarotta

Cass. Pen. – Sez. V – 10 aprile 2019, n. 15796, sent.

Risponde del reato di bancarotta fraudolenta colui che, pur non rivestendo la qualifica di imprenditore commerciale, ovvero di amministratore, direttore generale, sindaco o liquidatore di società fallita, apporti un concreto contributo materiale o morale alla produzione dell'evento, sempre che l'attività di cooperazione col fallito sia stata efficiente per la produzione dell'evento, occorrendo, in punto di elemento soggettivo del reato, la volontarietà della condotta dell'extraneus di apporto a quella dell'intraneus, con la consapevolezza che essa determina un depauperamento del patrimonio sociale ai danni dei creditori, non essendo, invece, richiesta la specifica conoscenza del dissesto della società.

Saldo finale di conto corrente: la completezza degli estratti-conto non è l'unica prova

Cass. Civ. – Sez. I – 4 aprile 2019, n. 9526, sent.

Nei contratti bancari, ai fini della determinazione del saldo finale di conto corrente, la completezza degli estratti-conto, che assolve alla necessità di un accertamento fattuale qual è la ricostruzione del rapporto di dare/avere tra correntista e banca, non costituisce una prova legale esclusiva, atteso che possono concorrere anche altre evidenze probatorie, non solo documentali, così come argomenti di prova possono essere suggeriti dalla condotta del correntista.

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