La relazione del Ministro sull'amministrazione della giustizia per l'anno 2020: le indicazioni sulla digitalizzazione in corso del processo penale

Luigi Giordano
18 Febbraio 2021

L'inaugurazione dell'anno giudiziario è prevista dall'art. 86 del R.d. n. 12/1941 e costituisce un momento importante per la verifica dell'azione di Governo in tema di giustizia. Di seguito ci si soffermerà sui profili della relazione per l'anno 2020 che attengono al processo penale.
La relazione del Ministro della Giustizia

In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il Ministro della Giustizia ha presentato la “Relazione sulla amministrazione della Giustizia nell'anno 2020”.

Tale atto è previsto dall'art. 86 del R.d. n. 12/1941, che disciplina l'Ordinamento giudiziario. Secondo questa norma, “Entro il ventesimo giorno dalla data di inizio di ciascun anno giudiziario, il Ministro della Giustizia rende comunicazioni alle Camere sull'amministrazione della giustizia nel precedente anno nonché sugli interventi da adottare ai sensi dell'art. 110 Cost. e sugli orientamenti e i programmi legislativi del Governo in materia di giustizia per l'anno in corso”.

Si tratta dunque, di un momento importante per la verifica dell'azione di Governo in tema di giustizia e per l'indicazione degli interventi in corso.

Di seguito ci si soffermerà, in modo sintetico, sui profili della relazione che attengono più specificamente al processo penale, non prima di riportare qualche dato desumibile dalla relazione stessa:

- gli strumenti digitali sono già intensamente utilizzati da operatori interni (circa 40 mila tra magistrati, personale amministrativo e polizia giudiziaria) e utenti esterni abilitati (1 milione e 200mila professionisti, di cui 250 mila avvocati);

- nel processo penale, sono stati dematerializzati nel 2020, anno di sostanziale avvio del processo penale telematico, circa 1.300.000 fascicoli; mentre sono stati acquisiti al gestore documentale (TIAP) dal portale delle notizie di reato 1.369.000 documenti digitali;

- tra il dicembre 2020 e il 21 gennaio 2021 sono stati effettuati 20.895 depositi di atti nel Portale Deposito Atti Penali (PDP). Questi depositi, insieme a quelli attinenti alle intercettazioni, segnano, dopo anni di attesa, l'avvio concreto del Processo penale telematico.

Le politiche di digitalizzazione: l'efficientamento delle infrastrutture informatiche

Uno specifico capitolo della relazione è intitolato “L'ulteriore avanzamento delle politiche di digitalizzazione” e, dunque, attiene direttamente ai temi che sono oggetto degli approfondimenti contenuti nel portale www.ilprocessotelematico.it

Nel corso del 2020, in particolare, è proseguita l'opera di ammodernamento del sistema giustizia, con una serie di interventi volti al consolidamento degli applicativi di supporto agli Uffici e all'efficientamento delle infrastrutture informatiche e delle dotazioni hardware.

Il ministro ha fatto sapere che, con riferimento all'attività di realizzazione del processo penale telematico, è in corso il contratto per la manutenzione e lo sviluppo del Sistema Informativo unitario Telematico del Processo Penale per l'ammontare complessivo di 129 milioni di euro.

Per quanto riguarda il percorso di consolidamento delle infrastrutture per il PCT e PPT, sono in fase di completamento i cablaggi degli Uffici dislocati su tutto il territorio nazionale, delle sale server con il potenziamento dei sistemi e delle procedure di disaster recovery nonché il potenziamento della banda di rete.

Sono state realizzate le nuove sale di videoconferenza e garantiti i servizi trasmissivi, è stata adeguata poi la piattaforma intercettazioni nonché realizzato lo sviluppo dei software dedicati alla gestione informatizzata delle intercettazioni e alla messa in sicurezza delle sale "CIT".

Si comprende agevolmente che lo sviluppo del processo penale telematico passa non solo per modifiche normative, ma soprattutto per la realizzazione di un efficiente struttura informatica in grado di sostenere le riforme.

L'azione della Dgsia nel corso della pandemia

Il Ministero ha riconosciuto il notevole impegno della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Ministero durante l'emergenza sanitaria.

In particolare, sulla base delle disposizioni dei decreti-legge emergenziali, che il portale www.ilprocessotelematico.it ha illustrato sempre puntualmente, la Direzione generale, per garantire lo svolgimento del processo penale, ha provveduto:

- all'adozione dei provvedimenti per la partecipazione a qualsiasi udienza delle persone detenute, internate o in stato di custodia cautelare assicurata, ove possibile, mediante videoconferenze o con collegamenti da remoto (ai sensi degli artt. 83, comma 12, del d.l. n. 18/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020 e 23, comma 4, del d.l. n. 137/2020, che ha abrogato l'art. 221,comma 9, del d.l. n. 34/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 77/2020);

- all'adozione dei provvedimenti per la partecipazione da remoto alle udienze penali (ai sensi degli artt. 83, comma 12-bis, del d.l. n. 18/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020, e 23, comma 5, del d.l. n. 137/2020);

- all'adozione dei provvedimenti per la gestione delle indagini preliminari da remoto (ai sensi degli artt. 83, comma 12-quater, del d.l. n. 18/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020, e 23, comma 2, del d.l. n. 137/2020);

- all'adozione dei provvedimenti, nei procedimenti civili e penali non sospesi, per la

gestione delle deliberazioni collegiali (ai sensi degli artt. 83, comma 12-quinquies, del d.l. 17 marzo 2020, n. 18, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020, e 23, comma 9, del d.l. n. 13/2020 all'adozione dei provvedimenti relativamente alle comunicazioni e alle notificazioni

relative agli avvisi e ai provvedimenti adottati nei procedimenti penali (ai sensi dell'art. 83,commi 13, 14 e 15, del d.l. n. 18/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020);

- alla gestione dei colloqui dei detenuti negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni (ai sensi degli artt. 83, comma 16, del d.l. n. 18/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2020, e 221, comma 10, del d.l. n. 34/20204, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 77/2020);

- all'adozione dei provvedimenti per consentire il deposito telematico degli atti nella fase delle indagini preliminari (ai sensi dell'art. 221, comma 11, del d.l. n. 34/2020, come convertito, con modificazioni, dalla l. n. 77/2020).

La partecipazione a distanza alle udienze

Sulla base delle previsioni di cui all'art. 83 comma 12 del d.l. n.18/2020, in particolare, è stato possibile adottare, in aggiunta alle ordinarie modalità della partecipazione a distanza ai sensi dell'art. 146-bis delle disposizioni di attuazione e alla piattaforma Skype for Business (presso il data center ministeriale di Napoli), anche la piattaforma TEAMS on cloud, per garantire i videocollegamenti necessari in vista di un possibile aumento esponenziale degli stessi, come peraltro è avvenuto.

L'applicazione Teams è stata ulteriormente diffusa ad utenti qualificati della Giustizia (Magistrati, dirigenti, funzionari) dal febbraio 2020, sia come strumento di videoconferenza a distanza sia di condivisione di file.

La partecipazione alle udienze a distanza, in verità, è avvenuta soprattutto per mezzo delle video-conferenze, già ampiamente utilizzate nel processo penale.

Nel contesto dell'emergenza epidemiologica, in particolare, è stata sviluppata una nuova applicazione allo scopo di semplificare e automatizzare il processo di prenotazione delle aule per la celebrazione di udienze in videoconferenza.

Il Portale di Prenotazione in parola (MVC1) consente il tracciamento delle richieste di aule e ottimizza le interazioni tra gli attori coinvolti: autorità giudiziaria, DAP e Sala di Regia.

Sono state allestite in totale 271 aule con il nuovo sistema in 142 uffici giudiziari.

Nel 2021 è previsto l'allestimento di ulteriori 60 aule.

Sono state altresì allestite 418 salette in 81 sedi carcerarie diverse.

Nel 2021 è previsto l'allestimento di ulteriori 65 salette.

Nel mese di giugno 2020 si è raggiunto il numero significativo di 2.706 procedimenti tenuti in Multi-Video Conferenza (MVC), con una media di 123 al giorno, per un totale di 8519 aule/sale collegate, con punte di 146 procedimenti al giorno.

L'incremento rispetto allo stesso mese del 2019 è stato del 211%.

Rispetto alla media da ottobre 2019 a febbraio 2020 (cioè nei 5 mesi “pre-COVID”,

pari a 1.419) l'incremento è stato del 91 %.

L'accesso da remoto ad alcuni sistemi informativi

Durante l'emergenza sanitaria un altro passaggio fondamentale per rendere possibile e proficuo il c.d. “lavoro agile” del personale amministrativo è stato l'accesso da remoto ad alcuni sistemi informativi che, fino all'emergenza, erano utilizzabili esclusivamente tramite postazioni di lavoro collegate alla Rete Unitaria della Giustizia (RUG).

L'accesso da remoto ai registri, intendendo come tali i sistemi in cui vengono inseriti e modificati i dati dei procedimenti penali e civili, è stato subordinato alla realizzazione di specifiche politiche di sicurezza e alla diffusione di computer portatili dell'amministrazione.

Gli sviluppi nel settore penale

Nel corso del 2020, anche a causa della Pandemia, si è assistito ad una notevole spinta verso la realizzazione del processo penale telematico.

Lo sviluppo delle prime azioni in vista del Processo Penale Telematico (PPT) è coinciso con il sopraggiungere dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, che ha impresso una accelerazione significativa alle attività già in corso.

La scelta fondamentale che ha guidato l'impianto progettuale ha riguardato la individuazione dei portali nel PPT quali unico punto di accesso per i soggetti cd “qualificati esterni”.

Nell'ambito dei portali interni al perimetro giustizia, dunque, è stato introdotto il Portale Deposito Atti Penali (PDP) (si veda la bussola sul tema in www.ilprocessotelematico.it).

Da maggio 2020 con la prima normativa dell'emergenza, sia per mezzo del portale notizie di reato sia attraverso il portale deposito atti penali, è stato possibile depositare con valore legale le comunicazioni di notizie di reato e i cd. seguiti, nonché gli atti di cui all'art. 415-bis, comma 3, cod. proc. pen.

Durante la fase di emergenza epidemiologica è stato consentito il ricorso alla PEC nei casi in cui l'esigenza di provvedere tempestivamente alla soluzione di problemi contingenti ha avuto la precedenza (art. 24 del n. 137/2020, c.d. Decreto

Ristori, convertito dalla l. n. 176 del 2020); e infatti dal 9 novembre 2020 sono state abilitate circa 1.100 caselle di posta elettronica certificata al cui utilizzo sono in corso di abilitazione circa 4.500 soggetti per consentire il deposito ai difensori degli atti non ancora previsti dal PDP (si veda la bussola sulle notifiche telematiche in www.ilprocessotelematico.it)).

È stato completato il flusso della ricezione delle notizie di reato per tutti gli Uffici della

Procura della Repubblica prevedendo la trasmissione delle notizie di reato con i rispettivi allegati PADES e CADES.

Al fine di avviare la completa digitalizzazione per il Processo Telematico è stata prevista la piena interoperabilità tra il Portale Notizie di Reato (si veda la bussola in www.ilprocessotelematico.it), il registro SICP – RegeWeb (si veda la bussola in www.ilprocessotelematico.it) e il gestore documentale TIAP-Document@ (si veda la bussola in www.ilprocessotelematico.it).

È in corso di diffusione l'aggiornamento dell'upgrade del SICP, che migliora le performance dell'applicativo e ne innalza i livelli di sicurezza.

È stato installato, e ne è in corso la diffusione, il modulo del portale ARES “SecurDrive”, attraverso il quale sarà possibile gestire in modo sicuro cartelle personali in rete e cartelle condivise fra utenti.

Il modulo ARES SecurDrive, che coinvolgerà inizialmente gli Uffici di Procura, sarà progressivamente esteso a tutti gli Uffici.

Nell'ambito del sistema unitario delle infrastrutture dedicate ai sistemi della giustizia è in corso di collaudo la consolle “My.Giustizia” che rappresenta un portale centralizzato, attraverso il quale gli utenti possono accedere ai servizi ad essi riservati per le varie applicazioni, tra cui inizialmente i servizi di Attivazione (lancio di applicazioni e/o funzioni) e i servizi di pubblicazione di news.

Prosegue la diffusione del modulo GIADA, attualmente in uso nella quasi integralità degli Uffici, per consentire l'assegnazione dei processi nella fase dibattimentale con modalità automatiche all'esito della configurazione dei parametri tabellari. L'applicativo consente di individuare il giudice monocratico o il collegio competente in relazione alle tabelle approvate, sulla base dei canoni di attribuzione univoci impostati sul sistema all'atto della configurazione. Lo strumento è in grado di assegnare l'udienza con modalità automatiche, consentendo di eliminare i tempi di attesa tra la “richiesta data” per le citazioni dirette e l'emissione del decreto di citazione e consente l'automatica assegnazione tra GIP/GUP e dibattimento ottimizzando i carichi di lavoro e i numeri di procedimenti assegnati ai singoli collegi o giudici monocratici.

È in via di completamento la diffusione del nuovo sistema unico nazionale delle misure di prevenzione che prevede anche nuove funzionalità in grado di consentire il monitoraggio dei flussi di dati riguardanti i beni oggetto delle procedure in questione. In particolare, tra le altre, è stata messa a disposizione degli uffici la funzione che consente l'annotazione delle spese forfettizzate e la numerazione dei decreti nonché l'invio dei flussi delle relative risultanze verso l'Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati, ove è stata introdotta la ricezione automatica del decreto di destinazione.

Nel corso del 2020 tra le attività più rilevanti deve essere annoverata la diffusione alle procure e ai tribunali per i minorenni del gestore documentale TIAP-document@, nonché dell'Archivio Multimediale delle intercettazioni.

Si tratta di un primo passo per il raggiungimento della uniformità dei sistemi della cognizione penale, dopo la diffusione dell'unico sistema della esecuzione penale.

Infine, è stata completata, anche a seguito della normativa di emergenza che ha reso obbligatorie per tutti gli uffici giudiziari le notifiche telematiche, la diffusione del sistema SNT. Particolarmente significativa è stata l'apertura del Sistema delle Notifiche Telematiche (SNT) che ha consentito al personale, collocato in smart working, di fare fronte alla rilevante mole di notifiche generate dalla sospensione delle udienze penali ai sensi dei d. l. n. 11/2020 e n. 18/2020.

Gli interventi per la riforma delle intercettazioni

Di rilievo è l'adeguamento dei sistemi in seguito alla riforma delle intercettazioni.

Sono stati sviluppati applicativi preesistenti e costruiti ex novo sistemi informativi automatizzati per installazione, che consentirà di mantenere, in regime di assoluta sicurezza, i contenuti già inseriti negli archivi digitali dei singoli uffici sui sistemi interdistrettuali, sempre sotto il controllo del titolare dell'ufficio. La trattazione integralmente digitale del subprocedimento delle intercettazioni includerà anche la trattazione informatica della liquidazione dei compensi dovuti alle società incaricate delle operazioni di intercettazione e ai gestori dei servizi di telecomunicazione, anche alla luce dell'adozione dei provvedimenti generali con i quali si è dato corso alla individuazione di tariffe semplificate per la determinazione di compensi e ristori (si veda la bussola sull'Archivio delle intercettazioni (ADI), in www.ilprocessotelematico.it).

Digitalizzazione e recovery plan

Dalla relazione emerge anche l'intenzione di utilizzare l'opportunità del Recovery plan prevedendo finanziamenti destinati alla digitalizzazione.

L'intento è di reingegnerizzare e rafforzare l'infrastruttura che sorregge i sistemi del

processo civile (PCT) e del processo penale telematico (PPT). In verità, è precisato che tali interventi sono già interamente finanziati con risorse interne ed europee.

Il coinvolgimento dell'Avvocatura nei processi di digitalizzazione

L'avvocatura è stata anche un'interlocutrice delle Autorità Giudiziarie nella stesura di protocolli che hanno permesso di rispondere alle criticità, tenendo conto delle peculiarità delle realtà territoriali diversamente interessate dalla pandemia.

Nel settore penale, il dialogo con l'Avvocatura ha preceduto l'elaborazione delle disposizioni che consentono la remotizzazione di alcune attività relative alla fase delle indagini preliminari.

I videocollegamenti sostitutivi della partecipazione non hanno mai interessato, al di fuori dei casi già previsti dall'ordinamento, le udienze deputate alla raccolta della prova dichiarativa.

Le misure legislative di remotizzazione delle udienze di discussione - così come la cd.

cartolarizzazione dei giudizi penali d'appello e di legittimità - sono sempre state condizionate al fatto che le parti non abbiano manifestato la volontà di presenziare o trattare oralmente la controversia.

Il d.l. n. 137/2020 (decreto “ristori”), convertito con modificazioni dalla l. n. 176/2020, all'art. 24 (rubricato “…disposizioni per la semplificazione delle attività di deposito di atti, documenti e istanze nella vigenza dell'emergenza epidemiologica da COVID – 19…”) consente alle parti il deposito telematico dell'atto di impugnazione.

In precedenza, l'art. 83 del d.l. n. 18/2020 (c.d. “cura Italia”) aveva già introdotto la facoltà (comma 12 quater.1) di depositare in modalità telematica, presso gli uffici del Pubblico Ministero, “memorie, documenti, richieste e istanze indicate dall'art. 415-bis comma 3 del cod. proc. pen., secondo le disposizioni stabilite con provvedimento del Direttore Generale dei Sistemi Informativi e Automatizzati del Ministero della Giustizia”.

Nell'autunno del 2020, dinanzi alla recrudescenza della pandemia, l'applicazione delle

nuove tecnologie al procedimento penale è stata riproposta e ampliata.

Ad esempio, il quarto comma dell'art. 24 del d.l. n. 137/2020 ammette, fino alla scadenza del periodo emergenziale, “…il deposito con valore legale mediante posta elettronica certificata inserita nel Registro generale degli indirizzi di posta elettronica certificata…” di “…tutti gli atti, documenti e istanze comunque denominati diversi da quelli indicati nei commi 1 e 2...”.

Quest'ultima previsione, molto ampia e idonea a ricomprendere anche le impugnazioni (si veda, L. Giordano, L'art. 24 del cd. decreto ristori permette la presentazione di impugnazioni a mezzo pec?, in www.ilprocessotelematico.it), è stata oggetto di ulteriore implementazione in fase di conversione del d.l. n. 137/2020.

A gennaio 2021, il Portale del processo penale telematico si è arricchito di nuove funzionalità che consentono ai difensori di avvalersi di questa più agile modalità di trasmissione.

Dal 25 gennaio 2021 si è inoltre avviata la sperimentazione di una funzione che consentirà ai difensori, non solo di trasmettere le proprie istanze ma anche di consultare e di estrarre copia digitale degli atti ostensibili del processo.

Dopo l'entrata in vigore dell'art. 24 del d.l. n. 137/2020, convertito con modificazioni dalla l. n. 176/2020, che ha reso obbligatorio il deposito telematico degli atti relativi all'avviso di conclusione delle indagini preliminari (art. 415 bis del cod. proc. pen.), 20.895 depositi sono stati effettuati con questa modalità tra il dicembre 2020 e il 21 gennaio 2021.

Lo sportello permanente per la giustizia digitale

L'incremento delle politiche di digitalizzazione e la loro implementazione comportano difficoltà di adattamento, temporanee disfunzioni, complicazioni non previste nelle fasi di progettazione e sperimentazione in vitro dei sistemi.

Per favorire il confronto costante degli uffici ministeriali con gli utenti e gli operatori, in modo da risolvere in progress dette difficoltà, è stato istituito lo Sportello permanente per la giustizia digitale, sulla base di un protocollo stipulato con il Consiglio nazionale forense.

Lo Sportello sta già producendo importanti risultati, raccogliendo, per esempio, le segnalazioni relative al Processo penale telematico e sta impegnando le articolazioni ministeriali nello studio delle modifiche evolutive necessarie.