Categoria B/1 per la RSA che svolge principalmente funzione residenziale
06 Settembre 2024
Una RSA proponeva tramite un tecnico incaricato, con procedura Docfa, il classamento dell’intero immobile in cat. B/1, cl. 3, in seguito ad una diversa distribuzione degli spazi interni. L’Agenzia delle Entrate, Ufficio del Territorio, emetteva avviso di accertamento ritenendo che la categoria proposta dalla contribuente (collegi, convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, seminari, conventi, ospizi, caserme) non si conciliasse con le caratteristiche dell’immobile quanto piuttosto con la cat. D/4 (case di cura e ospedali con fini di lucro). L’Ufficio precisava che per la determinazione della categoria occorre valutare la potenzialità dell’immobile e non l’effettivo uso dello stesso, oltre alle dimensioni dell’intera struttura, che nel caso di specie era molto ampia. La contribuente eccepiva in giudizio l’erroneità del classamento per non aver l’Ufficio provato il fine di lucro previsto dalla categoria speciale dallo stesso attribuita (D/4) nonché per l’insufficienza dell’istruttoria (assenza di un sopralluogo). Sul punto, l’Agenzia faceva presente che l’obbligo del sopralluogo è venuto meno dal 1984, rimanendo, pertanto, facoltativo laddove sia utile ad acquisire ulteriori elementi rispetto a quelli dichiarati dalla parte. I giudici di prime cure accoglievano il ricorso premettendo che la categoria deriva dall’individuazione delle più salienti qualità intrinseche rilevate, dalle caratteristiche strutturali, costruttive e dall’uso dell’unita immobiliare e del fabbricato in sé stesso, da esse costituito. I giudici di secondo grado hanno deciso per la conferma della sentenza in quanto dal punto di vista strutturale la contribuente svolgeva principalmente funzione residenziale ed in via accessoria e limitata la funzione assistenziale. |