Crisi d'impresa
IlFallimentarista

Aumentano le liquidazioni giudiziali e le composizioni negoziate della crisi. In calo il concordato preventivo

La Redazione
19 Marzo 2025

Il 18 marzo 2025 è stata diffusa la seconda edizione dell’Osservatorio semestrale sulla crisi d’impresa, realizzata da Unioncamere e Infocamere attingendo dai dati del Registro delle imprese.

Il report, che copre le annualità 2021-2024, segue quello pubblicato lo scorso settembre relativo alle annualità 2021-2023. In apertura viene precisato che le procedure oggetto di monitoraggio sono la composizione negoziata, il concordato semplificato, l'accordo di ristrutturazione dei debiti, il concordato preventivo, la liquidazione giudiziale e la liquidazione coatta amministrativa, con l'esclusione, dunque, degli strumenti di composizione della crisi da sovraindebitamento (liquidazione controllata, concordato minore e ristrutturazione dei debiti del consumatore).

Dalla rappresentazione grafica dei dati salta all'occhio, in primo luogo, la perdurante sproporzione, in termini numerici e percentuali, delle liquidazioni giudiziali rispetto alle altre procedure considerate (9.203 del 2024, il 78,8% del totale). Liquidazioni giudiziali che, peraltro, dopo il drastico calo registrato tra il 2021 e il 2022, sono da quell'anno in costante aumento. Il report evidenzia, peraltro, che il numero medio di addetti per impresa è pari a 6 unità, il valore medio della produzione corrisponde a 1 milione di Euro, e la forma giuridica prevalente (80,9% del totale) è la società di capitali. Questi dati evidenziano che «questa procedura riguarda imprese più fragili e meno strutturate, confermando ancora una volta la relazione diretta esistente fra solidità e dimensione aziendale».

Altro dato di rilievo è l'aumento delle composizioni negoziate della crisi, che nel 2024 sfiorano il raddoppio rispetto all'anno precedente, con un considerevole aumento anche in termini percentuali: da 0,4% nel 2021 al 9,3% del 2024, divenendo «nel 2024 il primo strumento utilizzato dalle imprese in crisi». Inoltre, il documento segnala, con dovizia di dati, che «insieme al numero di domande presentate, è sensibilmente aumentata nel tempo la dimensione e la struttura media delle aziende che fanno ricorso alla Composizione negoziata, in termini di valore della produzione, numero di addetti e forma giuridica delle stesse».

Il successo della composizione negoziata si apprezza ancor di più considerando che dal 2024 i casi di ricorso a tale strumento superano nel numero le procedure di concordato preventivo, che subiscono un incostante calo dal 2021.

Di modesta entità rimangono i numeri del concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, seppure in aumento per il terzo anno consecutivo. Si ricorda che la procedura di concordato semplificato (artt. 25-sexies e septies c.c.i.i.) è la più recente di quelle considerate dal report, essendo stata introdotta dal d.l. n. 118 del 24 agosto 2021 (artt. 18 e 19), convertito con modificazioni dalla legge del 21 ottobre 2021, n. 147, a seguito della crisi pandemica.

Stanziali, almeno rispetto all'anno 2023, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e le liquidazioni coatte amministrative.

Ancora, in tema di adeguati assetti, il report rappresenta che «su 662.244 imprese che hanno depositato il bilancio di esercizio 2023, solo 22.806 (circa il 3,5%) hanno dichiarato di aver istituito degli assetti adeguati alla natura e alla dimensione della loro impresa».

In chiusura, per ogni procedura vengono forniti interessanti dati relativi, in relazione a ciascuna impresa, al numero di addetti, al valore della produzione, al settore ATECO, alla forma giuridica.

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