Celebrazione e consumazione del matrimonio non sono “eventi eccezionali” per la concessione del permesso al detenuto
01 Settembre 2016
La necessità di convolare a nozze e consumare il matrimonio non può costituire un evento suscettibile di essere ricondotto alla categoria degli eventi eccezionali, caratterizzati da particolare gravità, idoneo a giustificare il ricorso all'istituto del permesso di cui all'art. 30 ord. pen. La Corte di cassazione, nella sentenza n. 35813, depositata il 30 agosto 2015, ha chiarito che l'art. 30 ord. pen. prevede un istituto privo carattere trattamentale ma che si configura come rimedio eccezionale diretto ad evitare, per finalità di umanizzazione della pena, che all'afflizione propria della detenzione si aggiunga inutilmente quella derivabile all'interessato dall'impossibilità di essere vicino ai congiunti, ovvero di adoperarsi in favore degli stessi, qualora vi siano delle vicende particolarmente avverse alla vita familiare. I giudici di legittimità hanno quindi ritenuto corretto il rigetto, da parte del tribunale di sorveglianza dell'Aquila, della richiesta di permesso di un detenuto allo scopo di convolare a nozze con la sua compagna e di perfezionare l'unione morale e materiale tra i coniugi, come previsto dal codice civile, a causa dell'impossibilità di ricondurre la ragione addotta a sostegno della richiesta alla categoria degli eventi famigliari di particolare gravità, cui l'art. 30, comma 2, ord. pen. subordina la concessione del beneficio. Il contenuto specifico della richiesta avrebbe inevece potuto, ricorrendone le condizioni di ammissibilità, permettere l'accesso all'istituto del permesso premio ex art. 30-ter ord. pen. Tale istituto, infatti ha natura premiale e costituisce parte integrante del programma di trattamento. Il permesso premio si configura come incentivo alla collaborazione del detenuto con l'istituzione carceraria in funzione del premio previsto e, al tempo stesso, rappresenta uno strumento di rieducazione, in quanto consente un iniziale reinserimento del condannato nella società. |