Pubblicazione della sentenza di condanna: per la Cassazione è meno afflittiva su quotidiano che su internet
09 Maggio 2016
La pubblicazione delle sentenza di condanna nel sito internet del Ministero della giustizia, secondo quanto disposto dal "nuovo" art. 36 c.p., si caratterizza per una maggiore afflittività rispetto alla pubblicazione su giornali cartacei poiché alla diminuzione o eliminazione della spesa per la pubblicazione corrispondono la capillare diffusione delle informazioni offerta dal sistema telematico in ragione del libero accesso ai documenti pubblicati ed alla loro indicizzazione da parte dei motori di ricerca e la tempestività della pubblicazione che le diverse forme cartacee certamente non assicurano. Con tale motivazione, i giudici di legittimità hanno rigettato il ricorso loro presentato con il quale si lamentava un'erronea applicazione dell'art. 36 c.p. per avere, la Corte d'appello di Genova, disposto la pubblicazione della sentenza di condanna emessa nei confronti del ricorrente, per fatti commessi nel febbraio 2010, su un giornale quotidiano, nonostante a seguito delle modifiche apportate dall'art. 37, comma 18, d.l. 98/2011 (conv. l. 111/2011) sia ora possibile la sola pubblicazione sul sito del Ministero. La seconda Sezione penale della Cassazione chiarisce che, in quanto maggiormente afflittiva, la nuova disciplina dell'art. 36 c.p. non può riferirsi ai fatti pregressi in quanto il principio di legalità della pena e quello di applicazione, in caso di successione di leggi penali, della legge più favorevole, sancito all'art. 2, comma 4, c.p., operano anche con riferimento alle pene accessorie. |