Le consulenze in abbonamento rientrano tra le prestazioni di servizi soggette ad imposta

La Redazione
07 Settembre 2015

Rientrano nella nozione di prestazione di servizi e sono, quindi, assoggettate ad IVA con conseguente possibilità di detrazione per il committente, i servizi in abbonamento di consulenza legali, commerciali e finanziarie. L'imposta, inoltre, è esigibile allo scadere del periodo concordato per il pagamento, non rilevando il "se" ed il "quando" il committente abbia usufruito dei servizi. Il chiarimento giunge con l'arresto della Corte UE del 3 settembre scorso relativo alla causa C-463/14.

La sentenza della Corte di UE inerente la causa C-463/14 Asparuhovo, avente ad oggetto la classificazione dei servizi di consulenza tra le prestazioni assoggettabili ad IVA e la loro detraibilità, ha visto contrapporsi in giudizio l'Amministrazione bulgara ed una società del medesimo Stato. Le attività da quest'ultima poste in essere erano nello specifico: agricoltura, orticoltura, allevamento ed attività complementari. La società aveva sottoscritto dei contratti concernenti il finanziamento di impresa, lo sviluppo commerciale, la consulenza legale e la sicurezza dell'informazione, con altre quattro società aventi come rappresentante un unico soggetto. L'Amministrazione finanziaria nazionale aveva emesso un avviso di accertamento in rettifica, negando alla società il diritto di detrarre l'IVA precedentemente fatturata dai prestatori di servizi poiché non erano comprovati il tipo, la quantità e la natura dei servizi forniti, inoltre non vi erano documenti accertanti le ore di lavoro effettuate né i prezzi stabiliti per i servizi resi.

Coi contratti all'esame della Corte i prestatori si impegnavano:

  • a tenersi a disposizione della società per consulenze, riunioni e impegni ogni giorno feriale e, in caso di necessità, anche le domeniche e i festivi;
  • ad assicurare per il tempo necessario la presenza fisica presso la società di una persona competente e/o di un terzo in relazione con quest'ultima, anche la domenica e i festivi;
  • a ricevere e a scambiare la documentazione nonché le necessarie informazioni tra le parti, al fine di assicurare la tutela degli interessi della società;
  • a trasmettere in tempo utile al committente, per consultazione, concertazione e apposizione di firme, tutti i documenti necessari relativi alla tutela dei suoi interessi anche quando nel periodo di riferimento non fossero stati resi specifici servizi, dettagliati nella fattura emessa dal prestatore

La società pagava settimanalmente il corrispettivo, detraendo l'IVA sulle fatture emesse dai prestatori, che venivano contestate dall'Amministrazione per insufficienza dei dettagli. Infatti, il giudice locale sollevava due questioni pregiudiziali innanzi la Corte UE, dapprima che nei contratti tra le società era determinato solo il settore dei servizi di consulenza non indicando il risultato da dover raggiungere nè il termine di esecuzione dei servizi, né il loro prezzo.

La Corte si è pronunciata su entrambe le questioni chiarendo che sono da considerarsi prestazioni imponibili IVA anche quelle non predeterminate o individuali, anche se il compenso è forfetariamente versato a cadenza settimanale, in più l'esigibilità dell'imposta si verifica allo scadere del periodo concordato tra le parti indipendentemente dall'usufruire dei servizi da parte del committente.

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