Sanzioni per l'amministratore che costituisce società per fini illeciti
14 Marzo 2017
Che succede se una società è stata costituita per fini illeciti? Secondo la Cassazione, la persona fisica può rispondere delle sanzioni per le violazioni commesse da tale persona giuridica. Lo confermano i giudici della Corte con la sentenza dell'8 marzo 2017, n. 5924. I Giudici hanno valutato il caso di un contribuente coinvolto, nella sua qualità di amministratore di fatto, in una frode carosello commessa da una società. Circa l'impossibilità di irrogare le sanzioni al contribuente, i giudici della Corte hanno respinto l'impugnazione di quest'ultimo: anche se le violazioni sono state commesse dalla società, essi hanno affermato che l'assunzione della qualità di amministratore di fatto rende applicabili al soggetto che la rivesta le sanzioni previste per le violazioni in materia tributaria.
È vero però che “ove sia dimostrato che la persona giuridica (nella specie, società di capitali) sia stata costituita artificiosamente, a fini illeciti, le sanzioni amministrative tributarie possono essere irrogate nei confronti della persona fisica che ha beneficiato materialmente delle violazioni contestate”. Tale persona fisica risulta dunque al contempo sia trasgressore che contribuente, e la persona fisica risulta una mera “fictio”, realizzata per i soli vantaggi personali della persona fisica.
Dunque, bisogna chiarire qual è stato il ruolo dell'interessato nella vicenda. Qualora vi fosse una convergenza tra le figure di amministratore e di trasgressore, le sanzioni dovrebbero essere irrogate. Nel caso in esame, tuttavia, i giudici hanno respinto l'impugnazione in quanto tale tema non era stato prospettato nei pregressi gradi di giudizio. |