Il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ad inizio 2015

05 Dicembre 2014

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a seguito dell'approvazione in Senato della Legge Delega del Josb Act, annuncia l'intenzione di procedere in modo prioritario alla stesura dei decreti attuativi, a partire dall'introduzione del contratto a tutele crescenti, che si vuole rendere operativo fin da gennaio 2015.

Le intenzioni dell'Esecutivo e del MLPS sono state diramate in un comunicato stampa pubblicato il 3 dicembre scorso sul portale ministeriale.

I pilastri della riforma

Nella delega sono previsti interventi per ridurre le forme contrattuali, eliminando quelle considerate più precarizzanti nell'attuale panorama occupazionale. Affianco a questo obiettivo, il Ministro Poletti ha ricordato le altre direttrici che hanno ispirato l'intervento normativo: ridefinire il sistema degli ammortizzatori sociali e renderli universali; rafforzare le politiche attive per il lavoro; semplificare la costituzione e la gestione dei rapporti di lavoro; rafforzare la strumentazione di sostegno alla maternità ed alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Misure della Stabilità subito incardinate nelle tutele crescenti

L'impegno ufficializzato a mezzo stampa sarà quello di procedere speditamente alla stesura dei decreti di attuazione della delega, nei quali si terrà conto delle considerazioni emerse dal lavoro parlamentare, a partire da quelli relativi all'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che dovrebbe essere reso operativo da gennaio, in modo che le imprese ed i lavoratori possano subito beneficiare delle misure di riduzione del costo del lavoro, previste nella Legge di Stabilità per questo tipo di contratto.

Nel complesso quadro di contingenza, l'ultima considerazione ribadisce l'esigenza di addivenire a “norme che rendano più semplice, sicuro e conveniente l'avvio e la gestione di nuovi rapporti di lavoro possono rappresentare un sostegno importante ad una ripartenza del mercato del lavoro e dell'economia italiana".

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