Necessario indicare in dichiarazione le somme percepite dall'ex coniuge

La Redazione
13 Ottobre 2017

La Cassazione, con l'ordinanza dell'11 ottobre 2017, n. 23805, ha affermato che se l'ex coniuge non indica nella dichiarazione dei redditi le somme percepite con l'assegno dell'ex marito, l'accertamento è legittimo.

Che succede se l'ex coniuge non indica nella dichiarazione dei redditi le somme percepite con l'assegno dell'ex marito? L'accertamento delle Entrate è legittimo. Lo conferma la Cassazione, con l'ordinanza dell'11 ottobre 2017, n. 23805, con la quale ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate.

In breve, il Fisco impugnava la sentenza della Commissione Tributaria Regionale, favorevole alla parte contribuente: secondo il Giudice del merito, mancava la prova certa che gli importi ricevuti dal datore dell'obbligato corrispondessero al mantenimento della moglie e dei figli. Eppure, secondo la Cassazione, il Giudice di appello errava nell'addossare l'onere probatorio sull'Agenzia delle Entrate: è infatti l'ex moglie, ricorrente, che doveva dimostrare la finalità delle somme erogate, in questo caso per il mantenimento dei figli.

«La CTR – si legge nell'ordinanza recentemente depositata – prima riconosce che la contribuente aveva ricevuto delle somme dal datore di lavoro dell'ex coniuge, a titolo di arretrati, e poi contraddittoriamente afferma che non vi era la prova che corrispondessero al mantenimento della moglie e dei figli». In breve: era onere della contribuente provare la diversa imputazione delle stesse (per il mantenimento dei figli, piuttosto che per il proprio) e non dell'Amministrazione, alla quale nessun difetto probatorio può essere imputato.

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