Legge "buona scuola", non è il punteggio che determina il posto in cui avviene l’assunzione ma l’ordine delle preferenze espresse
08 Novembre 2017
Applicando la procedura nazionale descritta dai commi 100 e 101 è ben possibile che potendo esprimere ciascuno degli interessati ben 100 preferenze tra province e ambiti territoriali, si determinino situazioni in cui taluno degli interessati veda un altro beneficiario che ottiene un posto in una provincia, che anche lui aveva indicato, pur avendo un punteggio inferiore al suo. Ciò è pienamente legittimo e avviene perché non è il punteggio posseduto che determina il posto in cui avviene l'assunzione ma l'ordine delle preferenze espresse, ordine che è molto difficile sia stato espresso in modo identico tra due soggetti beneficiari. Solo nel caso in cui due beneficiari avessero formulato nella domanda di partecipazione alla mobilità lo stesso ordine di preferenze tra province e ambiti territoriali sarebbe ingiustificato ed erroneo che l'unico posto disponibile fosse attribuito a quello dei due che ha un punteggio inferiore, salvo ulteriori criteri legittimi di differenziazione delle due posizioni. |