Al Tribunale di Milano uno «spazio informativo» sulla mediazione familiare

Redazione Scientifica
17 Maggio 2018

Presso la IX sezione del Tribunale di Milano è stato attivato uno «spazio informativo» dedicato alla mediazione familiare. L'iniziativa è frutto della volontà del Presidente del Tribunale, della Presidente della IX sezione, del Comune di Milano, dell'Ordine degli Avvocati di Milano, in particolare con la Commissione Diritto di famiglia e minori e l'Organismo di conciliazione forense, e del Coordinamento milanese dei Centri di mediazione familiare.

Uno spazio informativo per avvocati e non. La “stanza A1” al piano terra del nuovo edificio del Tribunale di Milano, in via San Barnaba 50 (alle spalle del Palazzo di giustizia) ospiterà lo «spazio informativo» dedicato alla mediazione familiare. Lo rende noto il Tribunale e l'Ordine degli Avvocati che sottolineano, in un comunicato congiunto, l'idea di «portare la mediazione dentro il Tribunale, sia pure con obiettivi informativi, limitati a un primo orientamento».
Ogni martedì dunque dalle 10 alle 14, l'aula si trasformerà in uno “spazio” aperto a «persone e coppie in difficoltà, o che hanno comunque deciso di concludere il loro rapporto, ma hanno bisogno di orientamento e informazioni, soprattutto per limitare gli effetti dannosi del loro conflitto sui figli, in particolare minorenni. Non solo coppie, e specialmente genitori, ma anche avvocati, consulenti e operatori dei servizi possono rivolgersi allo “spazio informativo” e ottenere consulenza da mediatori di diversa estrazione professionale (avvocati e psicologi), adeguatamente formati in corsi di specializzazione».
«L'Ordine degli avvocati di Milano vede con favore e contribuisce alla diffusione della cultura della mediazione, della conciliazione e della negoziazione assistita – ha spiegato il Presidente dell'Ordine Remo Danovi -. Ricordo spesso a tutti i colleghi, e soprattutto ai giovani avvocati che prestano giuramento, l'esistenza di un duplice obbligo, di legge e del Codice deontologico forense, di informare sempre la parte assistita della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione, che può aiutare i genitori a comprendere come il best interest del minore debba sempre prevalere sui loro contrapposti, anche legittimi interessi. A fronte di una parziale o apparente rinuncia alle proprie pretese, ciascuno scoprirà presto il beneficio tratto da tutti i componenti, adulti e minorenni, in termini di benessere».

*Fonte www.dirittoegiustizia.it

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