Dal CdM due DdL per recepire le direttive europee

La Redazione
07 Settembre 2018

Il Consiglio dei Ministri ha approvato due DdL che recano, rispettivamente, la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione (Legge di delegazione europea 2018) e disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea (Legge europea 2018).

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri, in esame preliminare, due DdL che recano, rispettivamente, la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione (Legge di delegazione europea 2018) e disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea (Legge europea 2018).

La Legge di delegazione europea 2018 contiene, fra le disposizioni, alcuni elementi di impatto lavoristico o fiscale: l'attuazione della Convenzione sul lavoro nel settore della pesca; l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti; i meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale nell'UE; lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica; la prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

Di particolare rilievo le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2018. Queste alcune direttrici emerse dal comunicato stampa diffuso ieri dopo il CdM n. 18/2018:

  • dare attuazione a due direttive, di cui una scaduta il 31 marzo 2018 sulle buone prassi di fabbricazione dei medicinali ad uso umano e un'altra (scadenza 11 ottobre 2018) riguardante le limitazioni ai diritti d'autore a beneficio dei non vedenti;
  • garantire la piena attuazione di due regolamenti (UE), uno riguardante le aste delle quote di emissione dei gas ad effetto serra, l'altro i diritti doganali;
  • affrontare due procedure d'infrazione e tre casi “EU Pilot”;
  • dare concreta esecuzione a un Accordo internazionale concluso nel quadro delle relazioni esterne dell'Unione europea;
  • dare attuazione alle linee guida della Commissione europea relative alla direttiva 2005/36/CE sulle qualifiche professionali.

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