Tributario

Accertamento e simulazione negoziale: è del contribuente l'onere di provare l’inesistenza della capacità reddituale

La Redazione
15 Ottobre 2018

Nel giudizio avente ad oggetto un accertamento induttivo, ai sensi dell'art. 38 del d.P.R. n. 600/1973, per far valere, a norma dell'art. 1415 del c.c, la simulazione di un contratto di compravendita, al fine di escludere il possesso di capacità reddituale...

Nel giudizio avente ad oggetto un

accertamento induttivo, ai sensi dell'

art. 38

del

d

.P.R.

n.

600/1973, per

far valere, a norma dell'art. 1415 del c.c, la

simulazione

di un contratto di compravendita
, al fine di escludere il possesso di capacità reddituale per essere l'atto dissimulato una donazione anziché una compravendita e per essere il contribuente il donatario e non l'acquirente che ha corrisposto il prezzo indicato nell'atto pubblico, occorre che il contribuente fornisca la prova dell'inesistenza della capacità reddituale.

Nella specie, tale prova negativa costituita dalla documentazione bancaria è di per sé stessa inidonea a dimostrare la diversa causa negoziale sottostante al tipo formalizzato, atteso che le risultanze degli estratti conto non hanno alcuna attinenza, certa e causalmente efficiente, rispetto all'adempimento dell'obbligazione del prezzo nel negozio simulato come oneroso che si assume celarne uno gratuito, atteso che la provvista necessaria all'adempimento del prezzo può provenire dalle tante altre fonti e può avere come sua destinazione tanti altri canali, non esauribili in quelli bancari.

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