Volontà di avvalersi della definizione agevolata: blocca la causa in Cassazione

La Redazione
24 Gennaio 2019

Comunicando l'intenzione di avvalersi della definizione agevolata delle controversie tributarie, introdotta dal Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019, stop alla causa in Cassazione fino al 10 giugno: con l'ordinanza tributaria del 21 gennaio 2019, n. 1530, il ricorso intentato dall'Agenzia delle Entrate avverso un cittadino è stato sospeso.

Comunicando l'intenzione di avvalersi della definizione agevolata delle controversie tributarie, introdotta dal Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019, stop alla causa in Cassazione fino al 10 giugno: con l'ordinanza tributaria del 21 gennaio 2019, n. 1530, il ricorso intentato dall'Agenzia delle Entrate avverso un cittadino è stato sospeso, «considerato che la parte contribuente ha depositato istanza con la quale ha manifestato l'intenzione di avvalersi della definizione agevolata della controversia ex art. 6 del D.L. n. 119 del 2018, convertito, con modificazioni dalla L. n. 136/2018».

L'ordinanza in questione assume particolare importanza perché si tratta del primo caso in cui la “pace fiscale” viene invocata nel giudizio di Cassazione. Come noto, al centro del provvedimento introdotto dall'attuale governo vi sono le liti fiscali pendenti, cioè le controversie con l'Agenzia delle Entrate che hanno come oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado di giudizio (anche dunque quello di Cassazione, come in questo caso). Il contribuente può dunque dichiarare al giudice di volersi avvalere della sospensione fino al 10 giugno 2019: se entro tale data egli verserà gli importi dovuti o la prima rata di essi, il processo continuerà a restare sospeso; è anche possibile chiudere, con il pagamento di un importo pari al 5% del valore, la controversia nella quale l'Agenzia delle Entrate era già risultata soccombente nei precedenti due gradi di giudizio.

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