Principi consolidati per la redazione dei modelli organizzativi 231

La Redazione
08 Marzo 2019

È stato pubblicato un documento, realizzato dal Cndcec con ABI, Cnf e Confindustria, recante “Principi consolidati per la redazione dei modelli organizzativi e l'attività dell'organismo di vigilanza e prospettive di revisione del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231”.

È stato pubblicato un documento, realizzato dal Cndcec con ABI, Cnf e Confindustria, recante “Principi consolidati per la redazione dei modelli organizzativi e l'attività dell'organismo di vigilanza e prospettive di revisione del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231”.

Come noto, il D.Lgs. n. 231/2001 ha introdotto, nel nostro ordinamento, un regime di responsabilità a carico delle persone giuridiche, in relazione a una serie di reati-presupposto, commessi da soggetti apicali o da dipendenti, nell'interesse o a vantaggio dell'ente. La disciplina complessiva della c.d. 231 intende stimolare la creazione di una struttura di corporate governance e di meccanismi di controllo che consentano alle imprese di mitigare il rischio di commissione degli illeciti previsti.

I modelli organizzativi ex D.Lgs. n. 231/2001 possono attualmente ritenersi a norme del diritto societario che sanciscono il principio di “adeguatezza nel governo societario” (artt. 2381, commi 3 e 5, 2403 c.c., senza dimenticare la direzione tracciata dal nuovo codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, che parla di “assetti organizzativi adeguati”).

Il documento, che intende far luce sulle problematiche relativa all'applicazione dei modelli organizzativi e, più in generale, ad una revisione della normativa, fornisce spunti importanti per la definizione di principi da seguire per la predisposizione dei Modelli organizzativi ex D.Lgs. n. 231/2001 da parte delle imprese, per l'individuazione di norme di comportamento dei componenti degli Organismi di Vigilanza, nonchè per l'elaborazione di alcune proposte di modifiche normative in relazione alle maggiori criticità emerse.

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