Perdita del congiunto: danno non patrimoniale risarcito oltre i limiti delle tabelle milanesi
12 Febbraio 2020
Il Tribunale di Palermo, in sede di ricorso ex art. 702-bis c.p.c., ha riconosciuto il danno parentale da perdita del congiunto in capo alla ricorrente, quale figlia di una vittima innocente della criminalità organizzata.
Quantificazione del danno. Sul tema la giurisprudenza ha più volte affermato che «poiché il danno in questione incide sulla psicologia, sugli affetti e sul legame parentale esistente tra la vittima dell'atto illecito e dei superstiti, questo può essere rilevato solo in forma indiretta, attraverso elementi indiziari e presuntivi, non potendosi fornire una prova in senso tecnico del dolore per la morte del congiunto: tali elementi, opportunamente valutati, con il ricorso ad un criterio di normalità, devono essere pertanto posti a convincimento del giudice».
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