Durante il Consiglio dei Ministri n. 70, che si è tenuto a Palazzo Chigi venerdì 30 ottobre, è stato approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2017/1129 relativo al prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di titoli in un mercato regolamentato e alle disposizioni del Regolamento (UE) 2017/1131 sui fondi comuni monetari.
Il Regolamento (UE) 2017/1129, c.d. “Regolamento prospetto”, stabilisce «i requisiti relativi alla redazione, all'approvazione e alla diffusione del prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica di titoli o la loro ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato che ha sede o opera in uno Stato membro».
Con la riforma, si mira a ridurre la frammentazione dei mercati finanziari, diversificare le fonti di finanziamento, rafforzare i flussi di capitale transfrontalieri e agevolare la raccolta sui mercati.
In particolare «il regolamento prevede per tutti i tipi di emittenti norme di informativa uniformi e adeguate alle specifiche esigenze e rende il prospetto uno strumento più pertinente per informare i potenziali investitori. Le norme si concentrano in maniera particolare su quattro tipi di emittenti: emittenti già quotati in un mercato regolamentato o in un mercato di crescita per le PMI, che vogliono raccogliere ulteriori capitali mediante un'emissione secondaria; piccole e media imprese; emittenti frequenti di tutti i tipi di titoli; emittenti di titoli diversi dai titoli di capitale».
Il Regolamento (UE) 2017/1131 introduce invece norme comuni per aumentare la liquidità dei fondi comuni monetari (FCM) e garantire una struttura stabile, nonché per introdurre un livello minimo di attività liquide giornaliere e settimanali. È prevista «una politica standardizzata che consente al gestore del fondo di conoscere meglio i propri investitori».
Sono previste anche «norme volte a garantire che i fondi investano in attività ben diversificate e di elevata qualità, in particolare sotto il profilo dell'affidabilità creditizia, tramite l'introduzione di regole di valutazione chiare e armonizzate. Queste misure garantiscono che la liquidità degli FCM sia adeguata a soddisfare le richieste di riscatto degli investitori. Infine, una regola comune sui rating garantisce che i gestori dei fondi e gli investitori cessino di affidarsi a quelli emessi da soggetti esterni, che potrebbero danneggiare il funzionamento del mercato monetario in caso di declassamenti. Queste misure sono accompagnate dal rafforzamento dei requisiti di trasparenza tesi a garantire che l'investitore comprenda correttamente il profilo di rischio e rendimento del suo investimento».