Sezioni Unite: sospesa la prescrizione dei procedimenti pendenti in cancelleria fra il 9 marzo e il 30 giugno 2020
27 Novembre 2020
Con l'informazione provvisoria n. 23/20, le Sezioni Unite Penali hanno chiarito che la sospensione della prescrizione prevista dall'art. 83, comma 3-bis, d.l. n. 18/2020, conv. in l. n. 27/2020 «opera esclusivamente con riferimento ai procedimenti pendenti dinanzi alla Corte di Cassazione che siano pervenuti alla cancelleria della stessa nel periodo dal 9 marzo al 30 giugno 2020».
Le Sezioni Unite Penali, con l'informazione provvisoria n. 23/20, hanno reso nota la soluzione adottata con riguardo alla controversa questione sulla sospensione della prescrizione di cui all'art. 83, comma 3-bis, d.l. n. 18/2020, conv. in l. n. 27/2020 e, in particolare, se questa operi con riferimento ai soli procedimenti che, tra quello pendenti dinanzi alla Cassazione, siano pervenuti alla cancelleria della stessa dal 9 marzo al 30 giugno 2020, oppure, anche con riferimento a tutti i procedimenti comunque pendenti in detto periodo, anche se non pervenuti alla cancelleria tra le date suddette.
Ebbene, le Sezioni Unite hanno chiarito che la sospensione della prescrizione prevista dall'articolo sopra citato «opera esclusivamente con riferimento ai procedimenti pendenti dinanzi alla Corte di Cassazione che siano pervenuti alla cancelleria della stessa nel periodo dal 9 marzo al 30 giugno 2020». È stato anche precisato che il corso della prescrizione è rimasto sospeso ex lege, ai sensi dell'art. 83, commi 1, 2 e 3, d.l. n. 18/2020, dal 9 marzo all'11 maggio 2020, «nei procedimenti nei quali nel suddetto periodo era stata originariamente fissata udienza e questa sia stata rinviata ad una data successiva al termine del medesimo».
Infine, le Sezioni Unite hanno altresì chiarito che «i due periodi di sospensione si sommano in riferimento al medesimo procedimento esclusivamente nell'ipotesi in cui l'udienza, originariamente fissata nel primo periodo di sospensione obbligatoria, sia stata rinviata a data compresa nel secondo periodo e, quindi, ulteriormente rinviata in esecuzione del provvedimento del capo dell'ufficio».
Le Sezioni Unite, con l'informazione provvisoria n. 21/20, hanno altresì risolto negativamente la questione concernente la possibilità per il condannato con sentenza pronunciata “in assenza”, che intenda eccepire nullità assolute e insanabili derivanti dall'omessa citazione propria e del difensore, di adire il giudice dell'esecuzione, con richiesta ex art. 670 c.p.p., formulando questione sulla formulazione del titolo esecutivo.
Infine, con l'informazione provvisoria n. 22/20, le Sezioni Unite hanno affermato che la causa di non punibilità di cui all'art. 384, comma 1, c.p. è applicabile anche al convivente more uxorio.
Fonte: Diritto e Giustizia |