Trattamento economico del personale universitario impegnato nell’attività assistenziale

Sabrina Apa
05 Aprile 2021

Si deve ritenere che il superamento della precedente indennità corrisposta in base all'art. 31 d.P.R. n. 761/1979 abbia segnato il passaggio da una logica perequativa priva di connotazione corrispettiva, ad una logica che, pur non escludendo una tensione verso l'allineamento della posizione retributiva del personale universitario con quello strettamente medico...

Si deve ritenere che il superamento della precedente indennità corrisposta in base all'art. 31 d.P.R. n. 761/1979 abbia segnato il passaggio da una logica perequativa priva di connotazione corrispettiva, ad una logica che, pur non escludendo una tensione verso l'allineamento della posizione retributiva del personale universitario con quello strettamente medico, ha una marcata connotazione retributiva.

In particolare, se “in passato” la previsione di un'unica indennità entro cui far confluire indistintamente la differenza retributiva tra le due categorie avveniva senza apprezzamento contenutistico delle voci determinanti quella differenza, ma con riguardo a meri valori aritmetici, così esaltando la natura perequativa dell'emolumento, la previsione di specifiche voci esalta la logica corrispettiva, stabilendo un nesso puntuale e di “scambio” tra l'attività svolta e il diritto alla percezione delle specifiche voci identificate come utili a garantire un'adeguata remunerazione per la sua esecuzione.

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