Danni causati dall'avaria del veicolo: quali elementi escludono la responsabilità del proprietario?

Redazione Scientifica
06 Agosto 2021

L'avaria che colpisca, anche incolpevolmente, il veicolo, e quindi causi danni a sé o a terzi, non può, per ciò solo, esentare da responsabilità il proprietario del veicolo. Perché abbia efficacia tale esimente si richiede un elemento ulteriore ed estraneo, che vada ad inserirsi e ad interrompere il nesso causale tra avaria e danno cagionato.

L'avaria che colpisca - anche incolpevolmente - il veicolo, e quindi causi danni a sé o a terzi, non può, per ciò solo, esentare da responsabilità il proprietario del veicolo.

Perché abbia efficacia tale esimente si richiede un elemento ulteriore ed estraneo, che vada ad inserirsi e ad interrompere il nesso causale tra avaria e danno cagionato.

In virtù del disposto dell'art. 2054, ultimo comma, c.c., il proprietario o il conducente dell'auto è responsabile dei danni derivanti da vizi di manutenzione o di costruzione dell'autoveicolo, indipendentemente da un suo comportamento colpevole.

Tuttavia, pur avendo questa responsabilità natura oggettiva, il nesso causale tra il guasto e la responsabilità del danno può essere interrotto se interviene un fattore esterno che, con propria autonoma ed esclusiva efficienza causale, determina il verificarsi del danno. Nel qual caso, unico responsabile di esso sarà il soggetto cui va ascritta la responsabilità in ordine al fattore sopraggiunto.

A diversa conclusione si sarebbe pervenuti nell'ipotesi di prova di un effettivo “caso fortuito”, e cioè di un fattore esterno che, con propria autonoma ed esclusiva efficienza causale, avesse cagionato l'evento.

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