Il giudice può disporre d’ufficio la conversione del rito ordinario in semplificato

Redazione scientifica
16 Maggio 2023

Il giudice può disporre la conversione del rito ordinario di cognizione a quello semplificato d'ufficio, essendo valutazione del giudice, e anche in assenza di contradditorio specifico su tale punto.

Deve ritenersi ben possibile - perchè rispondente al miglior interesse di tutte le parti alla più sollecita ed efficiente trattazione della causa - provvedere alla conversione del rito ordinario in semplificato: 1) anche d'ufficio, essendo valutazione del giudice ("se ritiene, dispone") (il che, per inciso, vale ad escludere che "dispone" significhi decisione vincolata, come pure è stato sostenuto in dottrina; 2) anche prima dell'udienza, proprio perchè occorre evitare quell'abnorme, esponenziale moltiplicazione di memorie ex art. 171-ter c.p.c. che oggetivamente complica la trattazione in assenza di un'apprezzabile contropartita, rectius di utilità ed economia processuale; 3) anche in assenza di contradditorio su tale punto specifico, non essendo agevolmente ravvisabile una lesione del diritto di difesa ad opera di un provvedimento che in un luogo di un rito ingestibile opti per uno più celere ed efficace, che di per sè tutela maggiormente tutte le parti.

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