Emotrasfusione: quando è risarcibile il danno da perdita del rapporto parentale?

La Redazione
05 Marzo 2024

Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda risarcitoria promossa iure proprio dai figli per il danno da perdita del rapporto parentale in seguito al decesso della propria madre per epatite contratta a seguito di emotrasfusione da sangue infetto.

La responsabilità del Ministero della Salute è stata acclarata in sentenza parziale in sentenza parziale e sentenza definitiva di primo grado, nonché in sentenza della Corte di appello passata in giudicato.

Il nesso causale risulta altresì confermato dalla CTU della causa già celebrata in primo grado presso il tribunale di Roma (definita con sentenza n. 11764/2005) e della quale si evince che l’infezione da HCV contratta da (omissis) costituisce il presupposto dell’evoluzione ed ingravescenza in cirrosi epatica complicata da diabete mellito, patologie di cui la (omissis) ha sofferto fino al suo decesso.

Sussistono, pertanto, sufficienti elementi sull’an debeatur per accogliere la domanda risarcitoria iure proprio promossa dai figli per il danno da perdita del rapporto parentale in seguito al decesso della propria madre. Il rapporto parentale costituisce il presupposto che fa presumere la sofferenza dei figli per la perdita della propria madre, circostanza non smentita da prove contrarie.

In ordine al danno iure proprio per perdita del prossimo congiunto si reputano sussistenti elementi probatori e presuntivi sufficienti, desunti dai documenti prodotti e dall’istruttoria espletata nelle sentenze allegate da parte attrici, per riconoscere e liquidare in favore di ciascuno degli attori l danno da perdita del rapporto parentale.

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