Dichiarazione omessa: la dimostrazione dei costi sostenuti impedisce l’accertamento d’ufficio

La Redazione
08 Marzo 2024

Nel caso in esame, l'Agenzia delle Entrate proponeva appello contro la sentenza della Corte di giustizia tributaria di I grado che, in accoglimento del ricorso del contribuente, ha annullato il diniego di rimborso dell'eccedenza a credito IRPEF. La somma per cui era stato chiesto il rimborso, attraverso il modello 730, era relativa all'agevolazione prevista dall' art. 16 del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 147, per le persone che trasferiscono la propria residenza in Italia per intraprendere un'attività lavorativa nel territorio dello Stato (c.d. impatriati), consistente nel concorso del reddito di lavoro alla formazione del reddito IRPEF complessivo nei limiti del 30%.

Nel caso di dichiarazione omessa, perché presentata con un ritardo superiore ai novanta giorni, l’Amministrazione finanziaria non può procedere ad un accertamento d’ufficio qualora il contribuente abbia adeguatamente dimostrato di aver sostenuto oneri passivi.

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