Principio di autoresponsabilità del cittadino e quantum risarcitorio

La Redazione
16 Aprile 2024

In tema di responsabilità ex art. 2051 c.c., la condotta di un utente della strada che, di notte e in situazione di scarsa luminosità, inciampa su una buca, non può costituire caso fortuito idoneo a interrompere il nesso causale tra la res e l'evento lesivo e neanche può rinvenirsi nella sua condotta una concausa per diminuire il quantum del risarcimento.

La condotta di un utente della strada che, in ora notturna ed in condizioni di inevitabile scarsa luminosità, inciampa su una buca presente sul manto stradale, non può costituire «caso fortuito» idoneo ad interrompere il nesso causale. La buca, infatti, indipendentemente dalla presenza di idonea illuminazione pubblica, va certamente ritenuta causa unica e principale del sinistro, non potendosi addebitare all'utente della pubblica via alcuna disattenzione per non aver preventivamente individuato, di notte, una buca illuminata artificialmente con pali della luce distanti dalla stessa, come si evince dalla stessa relazione illuminotecnica depositata. E nemmeno potrebbe rinvenirsi, nel comportamento cittadino, una causa concorrente alla determinazione dell'evento, idonea a diminuire il quantum risarcitorio, non potendosi spingere il principio di auto-responsabilità del cittadino fino ad esonerare, in tutto ed in parte, l'ente pubblico dai doveri sullo stesso gravanti.

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