Infortuni sul lavoro e responsabilità degli enti: quando può dirsi sussistente l’interesse dell’ente in caso di morte o lesione del lavoratore?

04 Settembre 2024

La Suprema Corte si pronuncia in tema di responsabilità degli enti exd.lgs. 231/2001 e infortuni sul lavoro e nello specifico sulla violazione isolata (anziché sistematica) delle norme in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare la S.C. ha ricordato che il criterio d'imputazione oggettiva va inteso non solo come risparmio di spesa conseguente alla mancata predisposizione del presidio di sicurezza, ma anche come incremento economico dovuto all'aumento della produttività non rallentata dal rispetto della norma cautelare.

L'interesse dell'ente ricorre quando la persona fisica, pur non volendo il verificarsi dell'evento morte o lesioni del lavoratore, abbia consapevolmente agito allo scopo di far conseguire un'utilità alla persona giuridica; ciò accade, ad esempio, quando la mancata adozione delle cautele antinfortunistiche risulti essere l'esito, non di una semplice sottovalutazione dei rischi o di una cattiva considerazione delle misure di prevenzione necessarie, ma di una scelta finalisticamente orientata al risparmiare sui costi di impresa: pur non volendo (quale opzione dolosa) il verificarsi dell'infortunio in danno del lavoratore, l'autore del reato ha consapevolmente violato la normativa cautelare allo scopo di soddisfare un interesse dell'ente.

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