Il rifiuto della parte a conciliare non opera automaticamente sulla condanna alle spese, ma va valutata nel merito
27 Febbraio 2025
La Corte territoriale ha rigettato il motivo in quanto infondato, poiché è vero che il comportamento della parte invitata alla negoziazione assistita che non risponde entro il termine di 30 giorni dall’invito può essere valutato dal giudice ai fini dell’applicazione della disciplina della responsabilità aggravata, ma è sempre concessa una giustificazione per dimostrare che il silenzio, di fronte all’invito, è stato giustificato da valide ragioni. Vanno dunque valutate nel merito le ragioni che spingono la parte a non conciliare: difatti, se la sua domanda è potenzialmente fondata o comunque non temeraria, è suo diritto non aderire all’offerta di conciliazione senza che ciò abbia conseguenze sul profilo della condanna. Nel caso di specie, la convenuta non ha aderito alla negoziazione assistita sapendo che non vi era spazio per una soluzione conciliativa della vertenza e ha avuto ragione alla luce di quanto emerso in causa. Bussole di inquadramento |