All’interno del pacchetto Omnibus, adottato dalla Commissione europea lo scorso 26 febbraio, vi sono proposte di revisione significativa in materia di rendicontazione di sostenibilità, con l’obiettivo di semplificare la normativa UE.
Rendere l'informativa sulla sostenibilità più accessibile ed efficiente
Più nel dettaglio, le principali modifiche nel settore dell'informativa sulla sostenibilità (direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità, CSRD: Corporate Sustainability Reporting Directive, Dir. UE 2022/2464, adottata in Italia con il d.lgs. n. 125/2024, e tassonomia dell'UE) consentiranno di:
- esonerare circa l'80% delle imprese dall'ambito di applicazione della direttiva, concentrando gli obblighi di informativa sulla sostenibilità sulle imprese di più grandi dimensioni che hanno forti probabilità di avere gli effetti maggiori sulle persone e sull'ambiente;
- garantire che gli obblighi di informativa sulla sostenibilità per le grandi imprese non si ripercuotano sulle imprese più piccole delle loro catene del valore;
- posticipare di due anni (fino al 2028) gli obblighi di informativa per le imprese che attualmente rientrano nell'ambito di applicazione della CSRD e che sono tenute a comunicare le informazioni a partire dal 2026 o dal 2027;
- ridurre l'onere degli obblighi di informativa relativi alla tassonomia dell'UE e limitarlo alle imprese di dimensioni maggiori (corrispondenti all'ambito di applicazione della CSDDD), mantenendo la possibilità di informativa su base volontaria per le altre grandi imprese nel futuro ambito di applicazione della CSRD. Ciò avrebbe un impatto positivo sui costi delle imprese;
- introdurre una soglia di rilevanza finanziaria per la comunicazione in materia di tassonomia e ridurre di circa il 70% i modelli da utilizzare per la presentazione delle informazioni.
Semplificare gli obblighi di dovuta diligenza per sostenere pratiche commerciali responsabili
Le misure del pacchetto Omnibus riguardano anche la direttiva CSDDD (Corporate sustainability due diligence directive, Direttiva 2024/1760).
In questo caso, le principali modifiche si pongono l’obiettivo di:
- semplificare gli obblighi in materia di dovere di diligenza ai fini della sostenibilità affinché le imprese interessate possano evitare complicazioni e costi inutili, ad esempio concentrando gli obblighi di dovuta diligenza sui partner commerciali diretti, nonché portando da uno a cinque anni la frequenza delle valutazioni periodiche e del monitoraggio dei partner, con valutazioni ad hoc ove necessario;
- ridurre gli oneri e gli effetti negativi per le PMI e le piccole imprese a media capitalizzazione limitando la quantità di informazioni che possono essere richieste nell'ambito della mappatura della catena del valore da parte delle grandi imprese;
- aumentare ulteriormente l'armonizzazione degli obblighi di dovuta diligenza per garantire condizioni di parità nell'UE;
- concedere alle imprese più tempo per prepararsi a conformarsi ai nuovi obblighi rinviando di un anno (al 26 luglio 2028) l'applicazione degli obblighi relativi al dovere di diligenza ai fini della sostenibilità per le imprese più grandi e anticipando contestualmente di un anno (al luglio 2026) l'adozione delle linee guida.
Le proposte legislative saranno ora trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio affinché siano esaminate e adottate.