Infortunio del minore: quale azione devono esperire i genitori per il risarcimento del danno?
18 Marzo 2025
I primi tre motivi di ricorso sono strettamente connessi poiché tutti vertenti sulla qualificazione del contratto di assicurazione e sui diritti e le azioni che dallo stesso, o dalla legge, derivano. La domanda dei genitori era basata sulla responsabilità ex art. 2048 c.c., in particolare degli insegnanti e addetti all'asilo comunale dove avvenne l'incidente «per non avere adeguatamente vigilato sui bambini loro affidati…». La Cassazione sottolinea come il contratto di assicurazione tra Comune e assicuratrice era una polizza cumulativa per conto di chi spetta, ai sensi dell'art. 1891 c.c., ossia in favore dei bambini frequentanti l'asilo; l'indennizzo quindi, per gli eventi assicurati tra cui quello avvenuto nel caso di specie, poteva essere chiesto direttamente nei confronti dell'assicurazione dai genitori dei bambini. Nel caso in esame i giudici di appello hanno ritenuto ammissibile l'azione risarcitoria (art. 2048 c.c.) direttamente da parte dei genitori della minore nei confronti dell'impresa assicuratrice, senza che questa modalità di azione in giudizio fosse prevista da contratto, né dalla legge. Ipotesi di azione risarcitoria diretta sono previste dagli artt. 141 e 144, d.lgs. n. 209/2005 (c.d. cod. ass.). Come evidenziato dai Supremi Giudici, nella giurisprudenza della Corte vi è un precedente da ritenersi favorevole all'azione diretta fuori dalle ipotesi previste «con potenziale attinenza al caso di specie (trattasi di Cass. civ., sez. VI, 20 dicembre 2017, n. 30653). Tuttavia, nella detta fattispecie […] quella esperita dal danneggiato nei confronti della compagnia d'assicurazione era l'azione volta al riconoscimento dell'indennizzo e non l'azione risarcitoria». In conclusione, nel caso in esame risulta essere stata esperita dai genitori della minore infortunata l'azione risarcitoria su cui i giudici di merito hanno pronunciato inquadrandola nel paradigma normativo dell'art. 2048 c.c. «al di fuori dei casi previsti dalla legge e segnatamente della previsione espressa di cui all'art. 144 cod. ass. dell'azione risarcitoria diretta, ossia nei confronti oltre che del responsabile civile anche nei confronti dell'impresa di assicurazione». I primi tre motivi sono dunque fondati e accolti dai Supremi Giudici. |