Emergenza migranti: istituite le sezioni specializzate per la protezione internazionale ed il contrasto all'immigrazione illegale

Redazione scientifica
02 Marzo 2017

Nella Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio è stato pubblicato il D.l. n. 13/2017 recante «Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale».

Crisi internazionale. Il Governo è intervenuto, a fronte dell'attualissima problematica attinente i flussi migratori coinvolgenti l'Italia e l'Europa, per cercare di velocizzare i procedimenti in materia di protezione internazionale e immigrazione illegale.

L'esigenza di risoluzioni rapide. Negli ultimi anni, sono invero aumentate esponenzialmente le domande di riconoscimento dello status di rifugiato e conseguentemente i relativi procedimenti giudiziali, sicchè si è ritenuto di dover prevedere misure idonee a definire in tempi brevi il contenzioso amministrativo innanzi le Commissioni territoriali; altrettanto urgente è risultata essere la questione relativa all'identificazione dei cittadini stranieri «condotti in territorio nazionale in occasione di salvataggi in mare o comunque rintracciati» in Italia; così come è risultato essere necessario potenziare la rete dei centri ex art. 14 d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 e «assicurare l'esecuzione dei provvedimenti di espulsione e allontanamento dei cittadini stranieri in posizione di soggiorno irregolare».

I rimedi. Sulla base di tali premesse il capo I, del d.lgs. n. 13/2017, all'art. 1 introduce «le sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini nell'Unione europea». Tali sezioni verranno istituite presso i Tribunali di Bari, Bologna Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Firenze, Lecce, Milano, Palermo, Roma, Napoli, Torino e Venezia vedranno nascere tali sezioni.

Verranno scelti magistrati che abbiano già una particolare competenza in materia (art. 2).

Competenza per materia. Le sezioni si occuperanno (art. 3) di:

  • Controversie in materia di mancato riconoscimento del diritto di soggiorno;
  • Controversie aventi ad oggetto l'impugnazione del provvedimento di allontanamento dei cittadini;
  • Controversie in materia di protezione internazionale;
  • Controversie in materia di riconoscimento della protezione umanitaria;
  • Controversie in tema di diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare;
  • Controversie in materia di accertamento dello stato di apolidia.

Le Commissioni territoriali e il procedimento camerale. Al Capo II (artt. 6 - 14) del decreto sono previste «Misure per la semplificazione e l'efficienza delle procedure innanzi le Commissioni territoriale». Nel dettaglio vengono apportate modifiche al d.lgs. 28 gennaio 2008, n. 25, in tema di riconoscimento e revoca dello status di rifugiato. E' poi introdotto un modello processuale, di tipo camerale, con udienza orale e durata massima di 4 mesi, che si conclude con un decreto non reclamabile ma ricorribile esclusivamente per cassazione.

Contrasto all'immigrazione illegale. Al capo III (artt. 15 - 23) viene modificato il T.U. sull'immigrazione. Le modifiche al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 sonio atte a rafforzare il contrasto all'immigrazione illegale, assicurare l'effettività delle espulsioni ed il potenziamento dei centri di permanenza per i rimpatri.

Relazione del Governo sullo stato di attuazione. Entro il 30 giugno di ciascuno dei 3 anni successivi all'entrata in vigore del decreto legge, il Governo dovrà presentare alle Commissioni parlamentari competenti una relazione sullo stato di attuazione delle nuove misure.

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