Le istruzioni della Cassazione per un corretto ricorso per revocazione

Redazione scientifica
10 Febbraio 2017

La parte che intenda promuovere un ricorso per revocazione ex art. 391-bis c.p.c. e 391-ter c.p.c. è tenuta, a pena di improcedibilità, a depositare la copia autentica della sentenza revocanda.

Il caso. A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso per regolamento di competenza, V.L. proponeva ricorso per revocazione.

Il ricorso è inammissibile. Invero il ricorrente «non denuncia un errore di percezione di un fatto, ma l'erroneità dell'interpretazione del provvedimento impugnato con il regolamento di competenza quale provvedimento non avente carattere decisorio sulla competenza e, quindi, non impugnabile con il regolamento, e, dunque, un preteso e, peraltro, inesistente error in iure».

Ma anche improcedibile. Il caso in esame, oltrechè essere inammissibile, presenta – chiariscono i Giudici Supremi - «una preliminare causa di improcedibilità»: la parte ricorrente non ha prodotto copia autentica della sentenza impugnata, produzione richiesta «considerato che l'art. 391-bis c.p.c., nel prevedere che il ricorso per revocazione sia proposto a norma degli artt. 365 e ss c.p.c., si riferisce anche alla prescrizione di cui all'art. 369 c.p.c.».

In conclusione, il ricorso per revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione è improcedibile quando il ricorrente non depositi la copia autentica della sentenza.

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