Horizon 2020: sostegno finanziario ai progetti R&S e FAQ del MISE
11 Ottobre 2016
Con il decreto direttoriale del MISE dello scorso 4 agosto è stata definita la dotazione finanziaria stanziata dallo stesso Ministero per i progetti di ricerca e sviluppo in specifici ambiti tecnologici di cui al progetto Horizon 2020, istituito con il decreto ministeriale dell'1 giugno 2016. Si tratta di 180 milioni di euro, di cui 150 milioni destinati ai progetti di ricerca e sviluppo realizzati nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e 30 milioni di euro ai progetti R&S realizzati nelle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna). Le domande per accedere al bando dovranno essere presentate a partire dal 17 ottobre 2016 esclusivamente per via telematica, a pena dell'invalidità e dell'irricevibilità, tramite la procedura web resa disponibile dal MISE sul proprio sito. A qualche settimana di distanza, il MISE ha pubblicato sul proprio sito le risposte alle domande più frequenti poste dagli operatori e dirette ad ottenere chiarimenti sull'ambito di applicazione del bando. Viene così accertata la possibilità di accesso al bando per i consorzi con attività esterna e per le società consortili, fermo restando il rispetto dei requisiti di cui all'art. 3 del decreto ministeriale. Al bando possono inoltre partecipare organismi di ricerca coinvolti in più progetti congiunti mediante propri istituti, dipartimenti o altre unità organizzative-funzionali dotati di autonomia gestionale, organizzativa e finanziaria che verrà valutata sulla base della documentazione costitutiva e organizzativa del soggetto proponente, come lo statuto o l'atto costitutivo. Anche i soggetti giuridici appartenenti ad un gruppo aziendale possono presentare autonomamente una domanda di agevolazioni, fermo restando il rispetto dei requisiti di cui all'art. 3 d.m. 1 giugno 2016. Le imprese che abbiano avviato una procedura di concordato preventivo di cui all'art. 186-bis l. fall. sono invece escluse da Horizon, in quanto l'art. 3, comma 4, lett. b), d.m. 1 giugno 2016 prevede che il soggetto proponente alla data di presentazione della domanda non deve essere sottoposto a procedure concorsuali. Inoltre ai fini del riconoscimento della maggiorazione del contributo diretto alla spesa, prevista all'art. 6, comma 2, è necessario che il progetto sia realizzato, secondo le modalità indicate nella stessa disposizione, attraverso una collaborazione effettiva tra più imprese di cui almeno una è una PMI. Se quest'ultima ha sede legale al di fuori delle Regioni interessate può essere soggetto capofila, fermo restando che il progetto di ricerca e sviluppo deve essere realizzato in unità locali proprie del soggetto proponente ubicate nelle Regioni meno sviluppate e/o nelle Regioni in transizione e, nel caso di progetti congiunti, per una quota non superiore al 35% dei costi ammissibili nelle altre aree del territorio nazionale. |