La denuncia del CNDCEC: i professionisti dei capoluoghi sono avvantaggiati nella nomina dei CTU
06 Agosto 2015
Il CNDCEC ha denunciato alcune criticità in merito ai criteri di nomina dei CTU da parte dei Tribunali delle imprese. In particolare l'organismo di categoria denuncia come le nomine avvengano tra i soli professionisti iscritti negli Albi dei Tribunali dei capoluoghi di Regione, escludendo di conseguenza gli altri, iscritti agli Albi di diversi Tribunali. Per denunciare tale situazione il Consiglio ha inviato una lettera firmata dal presidente della categoria, Gerardo Longobardi, e indirizzata ai presidenti dei Tribunali e delle Corti d'appello dove si legge che l'art. 22 delle Disp. di att. del c.p.c. prevede che “ciascun Giudice debba affidare “normalmente” le funzioni di consulente tecnico d'ufficio agli iscritti nell'Albo istituito presso il Tribunale in cui i medesimi hanno la propria sede e che il Giudice che voglia conferire l'incarico a un consulente iscritto in un altro Albo o a persone non iscritte in alcun Albo, debba sentire il Presidente e indicare nel provvedimento i motivi di tale scelta”. Il Presidente del CNDCEC sottolinea come le Sezioni specializzate per le imprese abbiano competenza estesa alla regione e come, in virtù di questa competenza territoriale, siano sorte “alcune criticità in relazione alla nomina dei CTU. L'applicazione del summenzionato art. 22, condurrebbe alla nomina dei soli professionisti iscritti nell'Albo del Tribunale del capoluogo di Regione, con l'esclusione degli iscritti agli Albi degli altri Tribunali, ancorché compresi nel territorio su cui insiste la competenza del Tribunale delle imprese”. La prassi è diffusa in maniera preoccupante, secondo Longobardi, per il quale ciò costituisce un'anomalia ingiustificata che “avvilisce l'intera categoria professionale”. Longobardi propone quindi di costituire Albi o elenchi regionali specifici, ai quali i giudici delle sezioni specializzate possano attingere per individuare dei professionisti ai quali affidare l'incarico. Gli albi così pensati potrebbero costituire “un coordinamento tra le previsioni del codice di rito e le nuove disposizioni relative alla competenza delle Sezioni specializzate, rendendo possibile una nomina di consulenti tecnici svincolata da criteri interpretativi non più adeguati”. Bussole di inquadramentoPotrebbe interessarti |