Mediazione e negoziazione assistita sono cumulabili?
01 Luglio 2016
Il caso… Una commerciante chiedeva il risarcimento dei danni ex art. 2043 c.c. per la condotta di diffamazione a mezzo stampa nei confronti di un esercizio commerciale, suo concorrente, che aveva esposto un articolo giornalistico nel quale si riferiva al figlio dell'attrice e al fatto che fosse stato trovato in possesso di materiale contraffatto. Secondo l'attrice l'articolo aveva avuto l'unico scopo di screditarla e diffamarla avanti ai propri clienti. Pertanto ricorreva avanti al Tribunale anche ai sensi dell'art. 2598 c.c., comma 1, n. 2 c.c. per atti di concorrenza sleale.
…tra mediazione… I convenuti eccepivano in via pregiudiziale il difetto di procedibilità della domanda attorea per non essere stata proceduta dalla mediazione finalizzata alla conciliazione.
…e negoziazione assistita. Rileva il Giudicante che «parrebbe esservi la necessità di far espletare sia la mediazione, tenuto conto del primo titolo di responsabilità invocato dalla ricorrente, sia la negoziazione assistita, avuto riguardo all'entità della condanna richiesta sulla scorta del diverso e concorrente titolo di responsabilità».
Da escludersi la cumulabilità. Tuttavia è da escludersi l'applicazione della negoziazione assistita (ex art. 3, comma 5, d.l. n. 132/2014) che – come indica il Tribunale - «effettivamente consente il cumulo tra negoziazione assistita obbligatoria e altre condizioni di procedibilità». Tuttavia – prosegue il giudicante - «l'ambito di applicazione di tale norma, la cui legittimità costituzionale, per contrasto con l'art. 24, comma 1, Cost. è alquanto dubbia, ad avviso di questo giudice, va limitato ai casi in cui la medesima domanda o una pluralità di domande distinte siano soggette a condizioni di procedibilità diverse». Il caso in esame esula dall'ambito di applicazione del d.l. n. 132/2014, che esclude dalla negoziazione assistita le fattispecie contemplate dall'art. 5, comma 1-bis, d. lgs. n. 28/2010, tra cui è presente la condotta di diffamazione. |