La crisi economica non giustifica l’omissione dell’IVA

La Redazione
07 Settembre 2015

Secondo i Giudici della Cassazione, le contingenze economiche non possono essere una giustificazione per l'omissione del versamento dell'IVA: è quanto hanno affermato nella sentenza n. 35912/2015.

La crisi economica non è una giustificazione per l'omesso versamento dell'IVA. La Corte di Cassazione, con sentenza del 3 settembre 2015, n. 35912, ha escluso ogni possibilità che le gravi condizioni economiche di un'azienda possano influire sul versamento delle imposte, ed ha confermato due decreti penali di condanna a carico di una imprenditrice.

La contribuente si era dichiarata “costretta” a commettere tali reati, omettendo i versamenti per due anni consecutivi, poiché le gravissime condizioni economiche della sua società, della quale era rappresentante legale, non le lasciavano altra possibilità. Già l'appello aveva condannato la contribuente, che aveva presentato ricorso avverso tale sentenza.

Non è però applicabile l'istituto della continuazione ex art. 81, comma 2 del c.p., se, per diversi periodi di imposta, non vengono versate le imposte per cause riconducibili alle avversità economiche: perché si possa applicare tale istituto, è infatti necessaria una unica, complessa deliberazione preventiva, alla quale segua per ogni singola azione una deliberazione specifica. Affermano a questo punto i Giudici: “l'omogeneità delle violazioni e la continuità temporale di alcune di esse, seppure indicative di una scelta delinquenziale, non consentono, da sole, di ritenere che i reati siano frutto di determinazioni volitive risalenti ad un'unica deliberazione di fondo”. Niente diminuzione di pena, quindi, perché per la sussistenza della continuazione, un generico programma di attività omissiva non è bastante; l'omogeneità delle violazioni non consente, da sola, di ricondurre i reati ad una deliberazione di fondo.

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