Inaugurato l’Anno giudiziario tributario
22 Febbraio 2016
Si è svolta a Roma venerdì scorso, 19 febbraio, la consueta cerimonia annuale di inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, nello splendido Parlamentino di Villa Lubin.
Ad aprire gli interventi, la relazione del Presidente del Consiglio di Giustizia Tributaria Mario Cavallaro, che ha illustrato le statistiche relative all'andamento del contenzioso tributario (la relazione del Presidente, unitamente alle statistiche, potrà essere direttamente consultata a breve sul sito del CPGT). Degno di nota una confortante riduzione (pari al 7,5% rispetto al 2014) – al 31 dicembre 2015 – degli affari pendenti: lo smaltimento dell'arretrato è attivo, anche se si è registrato un lieve deficit tra nuovi ricorsi e decisioni. Il dato più significativo, che sottolinea l'estremo pregio della giurisdizione tributaria a discapito dei limiti organizzativi di cui diremo infra, è la capacità di dar risposta definitiva alle istanze di giustizia entro poco più di 3 anni di media. Resta però un punto di criticità il carico delle controversie pendenti dinanzi alla Cassazione.
Illustrati i dati tecnici, il Presidente Cavallaro ha tracciato un bilancio dell'attuazione della Delega fiscale onde valutarne gli impatti sul contenzioso: seppur da salutare con favore, poche e non decisive appaiono le misure di cambiamento. Il disfavore più forte, che si ricollega poi alle istanze più volte avanzate dal CPGT così come dalle associazioni dei giudici tributari, si registra con riferimento al silenzio dei decreti delegati sulle questioni relative al compenso dei giudici tributari, così come sul tema dello status e della qualificazione tecnica e professionale della magistratura tributaria. Annose e diffuse sono infatti le critiche ad un sistema giurisdizionale che non è presidiato dalle garanzie costituzionale preposte all'attività giudiziaria, e che oggi come oggi pare più che mai irragionevole e non coerente con il sistema.
Hanno fatto seguito gli interventi degli ospiti: Luigi Casero, Mario Cicala, Gerardo Longobardi, Carlo Orlando, Ennio Attilio Sepe, Salvatore Cantelli e Angelo Genise. Il filo conduttore delle relazioni è stato ancora una volta l'impatto dell'attuazione della delega fiscale, così come l'espressione della necessità – sentita dunque diffusamente e a tutti i livelli - di rivedere l'ordinamento della giustizia tributaria, per poterne conservare l'efficienza ed accostarla all'affine attività giurisdizionale ordinaria e amministrativa. |