Propaganda elettorale: vietato l’utilizzo dei dati personali dei dipendenti

La Redazione
01 Giugno 2016

Il Garante per la Privacy ha vietato ad un ex assessore di utilizzare, ai fini di propaganda elettorale, i dati in suo possesso per ragioni istituzionali, ovvero gli indirizzi mail dei dipendenti comunali nella sua disponibilità ai tempi del mandato. Lo rende noto il Garante, con la Newsletter n. 415/2016.

Il Garante per la Privacy ha vietato ad un ex assessore di utilizzare, ai fini di propaganda elettorale, i dati in suo possesso per ragioni istituzionali, ovvero gli indirizzi mail dei dipendenti comunali nella sua disponibilità ai tempi del mandato. Lo rende noto il Garante, con la Newsletter n. 415/2016.

La questione risale allo scorso anno, quando un dipendente comunale, nell'aprire la sua posta elettronica, si è trovato davanti la mail dell'ex assessore al personale, il quale si candidava per le elezioni regionali e chiedeva dunque il voto. La medesima lettera era stata ricevuta da tutti gli altri dipendenti comunali che si sono sentiti lesi nei loro diritti e hanno dunque fatto appello al Garante Privacy per la protezione dei loro dati personali.

Il Garante si è espresso in senso a loro favorevole, sancendo la non utilizzabilità, a fini di propaganda elettorale, di dati personali in possesso di un candidato per ragioni istituzionali che, dunque, esulano dal fine per cui è stato consentito l'accesso ai dati stessi.

I dipendenti hanno segnalato all'Autorità che gli indirizzi di posta elettronica sono stati prelevati da un indirizzario privato, essendo ad esclusivo uso interno dell'amministrazione e nella disponibilità dell'ex assessore al personale in virtù dell'incarico precedentemente svolto.

Tesi condivisa dal Garante il quale ha fatto sapere che provvederà alla verifica dei presupposti per l'applicazione della sanzione amministrativa prevista in caso di omessa informativa e mancata acquisizione del consenso.

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