Jobs Act, accordo Governo-maggioranza sugli emendamenti al Senato
05 Maggio 2014
Conversione più vicina per il Decreto n. 34/2014, recante "Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese": in vista dell'approdo in aula a Palazzo Madama, previsto per domani, il Governo, d'accordo con la maggioranza, ha presentato otto emendamenti al testo della legge di conversione su cui la Camera ha votato la fiducia lo scorso 23 aprile. Le modifiche riguardano, in particolare, gli artt. 1 e 2 del decreto che disciplinano i contratti a termine e l'apprendistato. A dare il senso del quadro complessivo in cui si inseriscono gli emendamenti proposti è la premessa introdotta nell'art. 1, in cui - in riferimento al disegno di legge delega in materia di lavoro in esame in Commissione Lavoro al Senato - si precisa che le modifiche in esame vengono apportate "nelle more dell'adozione di un testo unico semplificato della disciplina dei rapporti di lavoro con la previsione in via sperimentale del contratto a tempo indeterminato a protezione crescente e salva l'attuale articolazione delle tipologie di contratti di lavoro". Contratti a tempo determinato Viene modificata la sanzione prevista per la violazione del limite secondo cui i contratti a termine non devono superare il 20% del totale dei contratti di lavoro instaurati dall'azienda. L'obbligo di assunzione a tempo indeterminato viene sostituito da una sanzione pecuniaria - il cui introito andrà assegnato al Fondo sociale per l'occupazione e la formazione - pari:
Prevista poi la non applicabilità del limite del 20% in parola ai contratti a termine stipulati tra istituti pubblici e enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a "svolgere in via esclusiva attività di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa". Infine, con un emendamento all'art. 2-bis del Decreto n. 34, viene disciplinato il regime transitorio delle nuove norme rispetto ai contratti a termine già in essere alla data di entrata in vigore del decreto: il datore di lavoro è tenuto a rientrare nel limite predetto del 20% entro il 31 dicembre 2014, salvo che al rapporto di lavoro e all'azienda sia applicabile un contratto collettivo che preveda un limite o un termine più favorevole. Apprendistato Gli emendamenti proposti all'art. 2 del Decreto n. 34/2014 in materia di apprendistato prevedono:
Sempre in materia di apprendistato, è stato proposto un ordine del giorno che impegna il Governo alla emanazione di una circolare interpretativa che chiarisca che l'inadempimento grave dell'obbligo di formazione venga sanzionato non più con la stabilizzazione ma con la conversione del contratto di apprendistato in contratto a tempo determinato "il cui termine finale coincide con quello originariamente previsto per il periodo di apprendistato". Bussole di inquadramento |