Protezione, mobilità, immigrati e donne al centro del Rapporto INPS 2017
05 Luglio 2017
Il Presidente dell'INPS, Tito Boeri, ha presentato ieri alla Camera il Rapporto annuale dell'Istituto. Nella sua Relazione, il Presidente evidenzia il nuovo ruolo che l'INPS deve assumere nella congiuntura economica che il nostro Paese sta vivendo e in relazione ai possibili scenari futuri.
Protezione Sociale L'Istituto, sottolinea Boeri, non è più solo un erogatore di pensioni, ma un'amministrazione cardine nell'implementazione di programmi rivolti a cittadini e famiglie, la cui missione è quella di fornire protezione sociale e, in particolare, una protezione nel cambiamento strutturale. Per questo, e quindi “perché corrisponda maggiormente a ciò che facciamo ogni giorno”, Boeri chiede che venga modificata la denominazione dell'INPS in “Istituto Nazionale della Protezione Sociale”.
Mobilità lavorativa Tra le principali sfide che si pone il “nuovo” INPS, c'è quella di rendere la mobilità lavorativa meno socialmente costosa. Considerando il mismatch tra i peggiori rilevati dall'Ocse e le barriere quali i regimi penalizzanti di valorizzazione dei contributi previdenziali versati in gestioni diverse, l'obiettivo risulta primario. Lo ha colto anche il Legislatore che, con la Legge di Bilancio per il 2017, ha superato l'istituto della ricongiunzione onerosa, con una riforma che deve, ora, essere pienamente attuata anche per quanto riguarda il cumulo con le posizioni assicurative nelle casse professionali, punto su cui la legge rimane “fortemente incompleta”.
Immigrati e donne Ciò che viene auspicato, quindi, è un sistema di protezione sociale che sia capace di far fronte ai nuovi rischi associati alla globalizzazione ed al progresso tecnologico. Ma un sistema siffatto non può che aumentare il costo, sostenibile solo ampliando la base contributiva. È necessario, allora, continua Boeri, riconsiderare i fenomeni migratori, nonché rivalutare e sostenere la relazione positiva fra occupazione femminile e natalità. |