Riduzione orario di lavoro e retribuzione: conseguenze
07 Agosto 2015
Può esperirsi azione cautelare d'urgenza per l'arbitraria ed immotivata riduzione della retribuzione quale conseguenza della a sua volta arbitraria riduzione dell'orario di lavoro?
Premesso che non è possibile che il datore di lavoro possa arbitrariamente, immotivatamente e senza il consenso del lavoratore ridurgli la retribuzione quale conseguenza della riduzione dell'orario di lavoro (la disciplina del part time è, infatti, assai rigida e prevede l'accettazione del lavoratore ad una modifica e riduzione dell'orario di lavoro, a pena di nullità), il ricorso cautelare e d'urgenza è però subordinato alla sussistenza di una serie di presupposti, quali la dimostrazione da parte del ricorrente del periculum in mora, del fumus boni iuris, della irreparabilità, gravità ed imminenza del danno. Deve, pertanto, ritenersi possibile agire ex art. 700 c.p.c. solo laddove tale riduzione della retribuzione, quale conseguenza della riduzione dell'orario lavorativo, comporti un attuale e irreparabile pregiudizio al lavoratore (demansionamento o grave impoverimento o depauperamento della professionalità, probabile ove tale riduzione dell'orario sia finanche al di sotto del limite minimo settimanale previsto dal CCNL applicato) oppure una forte diminuzione della retribuzione al di sotto del livello sopportabile per una vita sufficentemente dignitosa (tale da farci parlare di situazione familiare di indigenza, che deve essere provata a mezzo di idonea documentazione afferente a tasse, bollette, affitto, mantenimento, mutuo da pagare, ect.). |