In malattia, ma lavora dalla moglie: legittimo il licenziamento

La Redazione
22 Giugno 2015

Nel periodo in cui risultava assente per malattia dovuta ad infortunio sul lavoro, il lavoratore era stato sorpreso a prestare la propria attività per conto della Cooperativa di cui faceva parte la moglie. La Cassazione, con sentenza n. 10627 del 22 maggio 2015, dichiara legittimo il licenziamento irrogato.

A seguito di infortunio sul lavoro, al lavoratore veniva concesso un periodo di riposo.

Durante l'assenza per malattia, però, questi si recava con l'auto della moglie presso la sede dell'Università ove operava, quale aggiudicataria dell'appalto di pulizia dei locali, la Cooperativa di cui faceva parte la consorte.

Decisiva, per l'addebito al lavoratore di tali circostanze, è stata la relazione dell'agenzia investigativa ingaggiata dal datore di lavoro.

Il lavoratore ricorreva in Cassazione, lamentando l'erronea interpretazione dei dati istruttori acquisiti.

La Suprema Corte, invece, fa propria la lettura dei giudici di merito che hanno accertato, facendo leva sugli accertamenti ispettivi espletati dagli investigatori privati, il comportamento scorretto del ricorrente che “nel periodo in cui risultava assente per malattia dovuta ad infortunio sul lavoro, era stato sorpreso a svolgere attività lavorativa, in qualità di addetto alle pulizie, in favore dell'Università (…) per conto della Cooperativa”.

Legittimo, pertanto, il licenziamento per giusta causa irrogatogli in quanto la condotta posta in essere integra, per la Corte, una “fattispecie di assoluta gravità sotto il profilo disciplinare, arrecando un evidente vulnus ai doveri di lealtà, fedeltà e collaborazione” cui si sarebbe dovuta informare.

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